Manganelli e libertà
E' scontato che su quanto accaduto occorre fare chiarezza. Se ci sono stati eccessi e qualcuno ha sbagliato, dovrà assumersene le conseguenze. Anche politiche ovviamente, a partire dal ministro Piantedosi
Le parole del presidente Mattarella sugli incidenti di Pisa, con le manganellate agli studenti, non possono che essere condivise. In sintesi, «l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni». Affermazioni incontestabili. Tuttavia, attenzione a non far processi sommari e alle strumentalizzazioni a buon mercato. E’ scontato che su quanto accaduto occorre fare chiarezza. Se ci sono stati eccessi e qualcuno ha sbagliato, dovrà assumersene le conseguenze. Anche politiche ovviamente, a partire dal ministro Piantedosi. E altrettanto scontato, però, che devono andare sempre insieme il rispetto delle regole democratiche, il diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente. Per questo, non va ipocritamente sottaciuto che la manifestazione non era autorizzata e si dirigeva verso siti protetti. E’ un dato, questo, di non poco conto che, tuttavia, non autorizza di per sé la polizia all’uso (o peggio all’abuso) della forza se non strettamente necessaria. Non dimenticando, nel contempo, che gli agenti di polizia svolgono il loro lavoro per garantire la nostra sicurezza e che non è affatto giusto metterli in croce a prescindere. Significativa, al riguardo, la dichiarazione del capo della polizia Vittorio Pisani. «Momenti critici capitano in caso di cortei non preavvisati, ma non sono una giustificazione». E ancora: «Le decisioni adottate durante i servizi di ordine pubblico non sono mai determinate da direttive politiche». Insomma, che siano accertati i fatti andando ben oltre la cagnara politica, soprattutto facendo tesoro del monito del presidente Mattarella.