scritto da Pasquale Petrillo - 22 Gennaio 2024 08:52

Maignan e il razzismo: l’ipocrisia e la retorica del sistema

E' vero, si tratta di una minoranza di idioti. A maggior ragione non è che poi ci vuole molto per isolarli, stanarli e punirli severamente. Basteranno pene esemplari, come vietare per sempre di recarsi allo stadio

foto Giovanni Armenante

Il portiere del Milan, il francese Maignan, non ci sta ai cori razzisti dopo l’ennesimo episodio di cui è stato vittima sabato scorso allo stadio di Udine. Accusa tutti di complicità, dai tifosi alle autorità sportive e a quelle istituzionali. Sono state fatte, ha detto, «dichiarazioni, campagne pubblicitarie, regolamenti, e non è cambiato nulla». Ha perfettamente ragione. E’ vero, si tratta di una minoranza di idioti. A maggior ragione non è che ci vuole poi molto per isolarli, stanarli e punirli severamente. Basteranno pene esemplari. Ad esempio, vietare a questi incivili di recarsi per sempre allo stadio. La verità è che nel nostro Paese si fanno le norme ma poi quasi nessuno le rispetta. E soprattutto non si fa abbastanza per farle rispettare. Sempre e comunque. Nel calcio, poi, non ne parliamo. Gli interessi economici sono tanti e fin troppo consistenti. Così con molta, troppo ipocrisia e retorica, si fa finta di fare il dovuto, ma alla fine si fa poco o nulla. Al solito ci si agita molto, ma si realizza poco in concreto. Molta aria fritta, insomma. Belle intenzioni e tanti buoni propositi. Peccato che poi non si agisca di conseguenza. Fatto sta che il razzismo come la violenza ancora non si sono estirpati dagli stadi di calcio in modo deciso e definitivo. D’altra parte, ogni turno di campionato di calcio di A e delle serie inferiori vede impegnati migliaia di poliziotti e carabinieri a tutela dell’ordine e la sicurezza. Se questa è civiltà…

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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