scritto da Pasquale Petrillo - 30 Dicembre 2024 09:00

L’Iran non è un paese amico

Con la detenzione illegittima di Cecilia Sala lo stato iraniano ribadisce la sua natura dittatoriale, la sua totale noncuranza nel calpestare ogni regola e diritto. D'altro canto, è un paese il cui governo fomenta il terrorismo e lo scontro religioso, politico e militare in Medio Oriente. E' lo stesso regime che massacra le donne del suo stesso popolo che chiedono delle libertà anche minime

foto Giovanni Armenante

Con l’arresto senza accuse della giornalista Cecilia Sala, l’Iran degli ayatollah conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, la sua natura di regime illiberale, brutale e disumano. Un arresto illegittimo definito “preventivo” per fare pressione sull’Italia. L’obiettivo è quello di uno scambio con un cittadino iraniano arrestato a Milano su mandato internazionale emesso dagli Stati Uniti. Con la detenzione illegittima di Cecilia Sala lo stato iraniano ribadisce la sua natura dittatoriale, la sua totale noncuranza nel calpestare ogni regola e diritto. D’altro canto, è un paese il cui governo fomenta il terrorismo e lo scontro religioso, politico e militare in Medio Oriente. E’ lo stesso regime che massacra le donne del suo stesso popolo che chiedono delle libertà anche minime, come quella di non coprirsi il capo con il velo. Una repubblica islamica che nega ogni diritto al suo stesso popolo e perseguita, imprigiona e condanna anche alla massima pena quanti dissentono. Una nazione del genere può essere annoverata tra i paesi amici dell’Italia? Indubbiamente no, per quanto si possano comprendere le ragioni e le esigenze più che legittime della nostra diplomazia. L’auspicio è che questa stessa diplomazia riesca quanto prima a liberare e a riportare a casa Cecilia Sala.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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