L’Iran non è un paese amico
Con la detenzione illegittima di Cecilia Sala lo stato iraniano ribadisce la sua natura dittatoriale, la sua totale noncuranza nel calpestare ogni regola e diritto. D'altro canto, è un paese il cui governo fomenta il terrorismo e lo scontro religioso, politico e militare in Medio Oriente. E' lo stesso regime che massacra le donne del suo stesso popolo che chiedono delle libertà anche minime
Con l’arresto senza accuse della giornalista Cecilia Sala, l’Iran degli ayatollah conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, la sua natura di regime illiberale, brutale e disumano. Un arresto illegittimo definito “preventivo” per fare pressione sull’Italia. L’obiettivo è quello di uno scambio con un cittadino iraniano arrestato a Milano su mandato internazionale emesso dagli Stati Uniti. Con la detenzione illegittima di Cecilia Sala lo stato iraniano ribadisce la sua natura dittatoriale, la sua totale noncuranza nel calpestare ogni regola e diritto. D’altro canto, è un paese il cui governo fomenta il terrorismo e lo scontro religioso, politico e militare in Medio Oriente. E’ lo stesso regime che massacra le donne del suo stesso popolo che chiedono delle libertà anche minime, come quella di non coprirsi il capo con il velo. Una repubblica islamica che nega ogni diritto al suo stesso popolo e perseguita, imprigiona e condanna anche alla massima pena quanti dissentono. Una nazione del genere può essere annoverata tra i paesi amici dell’Italia? Indubbiamente no, per quanto si possano comprendere le ragioni e le esigenze più che legittime della nostra diplomazia. L’auspicio è che questa stessa diplomazia riesca quanto prima a liberare e a riportare a casa Cecilia Sala.