L’insegnamento di Mattarella sulla Resistenza
e rendono onore le donne e gli uomini che con il loro lavoro e il loro spirito di iniziativa rendono competitiva e solida
«Onorano la Resistenza, e l’Italia che da essa è nata, quanti compiono il loro dovere favorendo la coesione sociale su cui si regge la nostra comunità nazionale. Rendono onore alla Resistenza i medici e gli operatori sanitari che ogni giorno non si risparmiano per difendere la salute di tutti. Le rendono onore le donne e gli uomini che con il loro lavoro e il loro spirito di iniziativa rendono competitiva e solida l’economia italiana. Le rendono onore quanti non si sottraggono a concorrere alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva. Il popolo del volontariato che spende parte del proprio tempo per aiutare chi ne ha bisogno. I giovani che, nel rispetto degli altri, si impegnano per la difesa dell’ambiente. Tutti coloro che adempiono, con coscienza, al proprio dovere pensando al futuro delle nuove generazioni rendono onore alla liberazione della Resistenza”. E’ questo un passaggio, forse il più bello e significativo, del discorso pronunciato ieri a Cuneo da Sergio Mattarella. Un insegnamento profondo, puntuale, efficace, quello del nostro Presidente della Repubblica. La Resistenza, infatti, non è solo storia e un ricordo lontano. Al contrario, va vissuta nel presente. E’ così Resistenza l’impegno che ciascuno di noi mette per il bene comune, la crescita e il futuro del nostro Paese. Un contributo quotidiano che si somma e fa la differenza.