Liliana Segre, la nonna saggia della Repubblica
Liliana Segre, la nonna saggia della Repubblica
Da questo mese riprende la pubblicazione della rubrica Cornetto e Caffè curata dal nostro Direttore. Saranno commentati di volta in volta, in poche righe, temi e fatti di attualità. Dalla politica all’economia, dalla cultura al costume, dal lavoro alla scuola, dalla società allo sport.
Il discorso di apertura del nuovo Senato pronunziato da Liliana Segre rappresenta il migliore viatico possibile. Un discorso semplice e chiaro. Solenne, però, per la sua ricchezza di contenuti e valori. Un punto fermo nell’auspicato processo di pacificazione politica del Paese. La nonna saggia della Repubblica ha ricordato che in questo ottobre, un secolo fa, ci fu la marcia su Roma e l’avvento del regime fascista. Nell’ottobre del ’38, invece, in virtù delle legge razziali emanate dal fascismo, lei, bambina, “sconsolata e smarrita, fu costretta a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare”. Ecco, è giunto il tempo per riconoscersi “coralmente nelle festività civili, ritrovandosi affratellate attorno alle ricorrenze scolpite nel grande libro della storia patria”. E non essere più divisive “il 25 aprile, festa della Liberazione, il 1° maggio, festa del lavoro, il 2 giugno, festa della Repubblica”. Un invito accolto da Ignazio La Russa nel suo discorso appena eletto presidente del Senato. “Liliana Segre, che non voglio chiamare Presidente provvisoria, ma Presidente morale. Non c’è una sola parola di quello che ha detto che non abbia meritato il mio applauso”. “Queste date, tutte insieme, hanno bisogno di essere celebrate da tutti”. “Perché solo un’Italia più coesa, pacificata e unita è certamente la migliore e la più importante precondizione per poter affrontare efficacemente ogni emergenza e ogni criticità”. Meglio di così!