Le proteste studentesche
Si è visto di tutto, purtroppo. Dal fantoccio bruciato in piazza con il volto del ministro dell’Istruzione Valditara ai cartelli insanguinati con gli esponenti del governo. A cominciare da quello della Meloni
Ieri manifestazioni studentesche in tutto il Paese. Torino, Milano, Bologna, Roma e altre città hanno visto sfilare migliaia di giovani, contro le politiche del governo definite «oppressive e discriminatorie». Si è visto di tutto, purtroppo. Dal fantoccio bruciato in piazza con il volto del ministro dell’Istruzione Valditara ai cartelli insanguinati con gli esponenti del governo. A cominciare da quello della Meloni. Per finire con gli scontri con la polizia che a Torino ha portato 15 agenti in pronto soccorso. Manifestare è un diritto sacrosanto. E’ legittimo domandarsi, però, se tanto manifesto ed eccessivo livore, vero e proprio odio viscerale, assai sopra le righe nei riguardi dell’attuale governo, trovi un’accettabile giustificazione. Insomma, tutto questo resterà solo una forma plateale di protesta, per quanto non sempre condivisibile nei modi e nei toni, o è il preludio di future violenze ben più gravi?