Le inutili polemiche sulla Resistenza
A prescindere dalla verità storica, ci si chiede a quale logica risponde questa necessità, quasi spasmodica, di proporre una narrazione
Le affermazioni del presidente La Russa sull’attentato partigiano di via Rasella sono a dir poco sconcertati. A prescindere dalla verità storica, ci si chiede a quale logica risponde questa necessità, quasi spasmodica, di proporre una narrazione alternativa? Forse solo un modo per alimentare lo scontro ideologico e vecchie polemiche mai sopite? Agli italiani queste contrapposizioni in buona sostanza non interessano più di tanto. Più che riscrivere la storia remota, agli italiani interessa scrivere quella di oggi, fatta dei problemi quotidiani così come di quelli in prospettiva. Il buon senso imporrebbe a chi governa di evitare le polemiche senza lasciarsi distogliere dalle questioni concrete, che interessano l’oggi dei cittadini. Perché farsi trascinare e magari travolgere dalla guerra delle parole? La Resistenza e l’antifascismo, compresi i possibili ed eventuali eccessi, errori e sviste, sono elementi fondanti della nostra Costituzione, dell’assetto istituzionale del Paese, del suo patrimonio storico, culturale, identitario. Punto e a capo. Dopo ottant’anni stiamo ancora a discutere? Lasciamo la storia agli storici, la politica si occupi di altro. Del presente e soprattutto del futuro.