Le divisioni della politica italiana in politica estera
Tirando le somme, le divisioni nel centrosinistra anche in politica estera non fanno altro che rafforzare il governo della Meloni. Almeno per ora e per i prossimi anni a venire

La politica estera è diventata ormai la regina nel dibattito politico italiano. Ed è sulla politica estera che si dividono sia la maggioranza che le opposizioni. Cosa succederà? Non è da escludere un rimescolamento di carte come ipotizza Carlo Calenda. Vede in prospettiva la nascita di una nuova e forte componente al centro costituita da Forza Italia, Azione e i liberali del Pd (in altre parole, più o meno quelli che non stanno con la segretaria Schlein). Ipotesi suggestiva, ma al momento con pochissime se non nessuna possibilità di realizzazione. Il Pd non si spaccherà, potrà perdere pure qualche pezzo, ma sarà assai difficile che avvenga una scissione. In maggioranza, ci saranno brontolii, contrasti e fughe in avanti, ma la gestione del potere è un tale collante che sarà assai difficile per i prossimi anni che l’attuale maggioranza imploda. C’è di più, l’ipotesi di Calenda anche se troverà una concreta realizzazione potrà poi diventare una vera alternativa di governo? Possibile, ma non scontato. Insomma, tutto lascia credere che Forza Italia almeno per un bel po’ non si muoverà di un centimetro da dove sta adesso, ovvero incardinata nel centrodestra. Tirando le somme, le divisioni nel centrosinistra anche in politica estera non fanno altro che rafforzare il governo della Meloni. Almeno per ora e per i prossimi anni a venire.