scritto da Pasquale Petrillo - 05 Ottobre 2024 08:59

L’ayatollah Ali Khamenei e la pace impossibile

Il vero problema nel trovare una soluzione accettabile per i palestinese è proprio la teocrazia degli ayatollah che governa a Teheran.  Finanzia ovunque il terrorismo contro Israele e soffia sul fuoco per alimentare l'odio e la violenza

foto Giovanni Armenante

Ieri a Teheran, l’ayatollah Ali Khamenei ha commemora Hassan Nasrallah» lanciando accuse e minacce contro Israele appoggiandosi a un fucile. Ha poi affermato che sono legittimi sia la strage del 7 ottobre 2023 che il lancio di missili contro Israele, che va cancellato dalla faccia della terra. Questo è l’Iran. E forse prima di criticare lo Stato ebraico e il suo leader Netanyahu bisognerebbe ricordare cosa rappresenti il regime teocratico iraniano nello scacchiere mediorientale. Non ha affatto torto Netanyahu quando sostiene che l’Iran è il centro di quello che lui definisce l’asse del male. Il vero problema nel trovare una soluzione accettabile per i palestinese è proprio la teocrazia degli ayatollah che governa a Teheran.  Finanzia ovunque il terrorismo contro Israele e soffia sul fuoco per alimentare l’odio e la violenza. Questo, ovviamente, non significa avallare tutto quello che in quest’ultimo anno ha fatto Israele. Non significa assolutamente dimenticare le migliaia di vittime innocenti palestinesi nella Striscia di Gaza. Bisogna, tuttavia, usare un linguaggio di verità e non vivere di ipocrisia. Puntare a due Stati, uno palestinese, l’altro ebraico, è un’opzione praticabile se tra i protagonisti non c’è chi punta alla distruzione dello Stato ebraico come persevera l’Iran. Se restiamo nell’equivoco dell’ipocrisia, non c’è speranza di arrivare alla pace e alla convivenza più che possibile tra due popoli oggi costretti ad odiarsi.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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