L’auspicio di un 2023 con più pace
L'anno che abbiamo ora alle spalle è stato segnato però da una nuovo, sanguinoso conflitto nel cuore del Vecchio Continente: l'Ucraina, invasa
Il 2022 è alle spalle. Nell’anno appena passato ci hanno lasciato una regina, un re e un papa. Se ne è andata la regina Elisabetta, il cui regno rimarrà nella storia non solo del suo paese, il Regno Unito. Un re, anche se del dio pallone, come il campionissimo calciatore brasiliano Pelé. Un papa, anche se emerito, nella giornata di ieri: Benedetto XVI. E tanti altri, noti e meno noti. L’anno che abbiamo ora alle spalle è stato segnato però da un nuovo, sanguinoso conflitto nel cuore del Vecchio Continente: l’Ucraina, invasa a febbraio scorso dai russi. E tanti altri focolai di guerre dimenticate, sparse nel mondo, continuano a seminare morte e distruzione. Dalla Siria allo Yemen, dall’Afghanistan alla Libia, dal Tigray in Etiopia al Myanmar, dalla Palestina alla Nigeria, e così via. Una scia di sangue e di sofferenze. L’auspicio è che quest’anno porti pace a tanti popoli oggi in guerra. Non sarà facile, ma la speranza della pace non deve mai venir meno.