La vicenda Cospito
Una cosa è certa: lo Stato non deve cedere di un millimetro rispetto alle azioni criminali compiute dagli anarchici
Le manifestazioni violente di gruppi anarchici per esprimere sostegno e solidarietà ad Alfredo Cospito, il detenuto del 41bis in sciopero della fame da oltre 100 giorni, sono attacchi allo Stato e alla convivenza civile. Inutile girarci intorno e fare inutile filosofia. Sull’applicazione all’anarchico Cospito del regime duro, di solito riservato ai mafiosi, c’è poco da dire. A deciderlo è la magistratura che, in piena autonomia e indipendenza, ha tutti gli elementi per decidere sulle modalità di detenzione di Cospito nel rispetto delle leggi vigenti. Una cosa è certa: lo Stato non deve cedere di un millimetro rispetto alle azioni criminali compiute dagli anarchici. Anzi, è necessario che aumenti tanto la repressione quanto la prevenzione. Il pericolo è quello di una nuova stagione terroristica. Cosa di cui non abbiamo proprio bisogno.