La Romagna sott’acqua
Come sempre accade in queste situazioni, ognuno dice la sua attribuendo la responsabilità ai cambiamenti climatici, alla scarsa cura dei
E’ impressionante quello che sta avvenendo in Romagna e nel nord delle Marche. Intere città sommerse dall’acqua. Giorni e giorni di pioggia, e si prevede che fino domenica il maltempo continuerà ad imperversare. E siamo nella seconda metà del mese di maggio, non in inverno. Come sempre accade in queste drammatiche situazioni, ognuno dice la sua attribuendo la responsabilità ai cambiamenti climatici, alla scarsa cura dei fiumi e degli argini, e via di questo passo. Tutto vero, per carità. In parte o in tutto. Fra tanti, sembra dire bene il geologo e divulgatore scientifico Umberto Tozzi quando, tra l’altro, afferma che i fiumi vanno lasciati liberi di esondare, come sempre è stato, nelle piane alluvionali fuori dai centri urbani. Il problema, purtroppo, è che abbiamo costruito e cementificato ovunque, pure lì. “Sarà ora di fare un passo indietro?”, si chiede Tozzi. Purtroppo sì, anche se è già tardi.