scritto da Pasquale Petrillo - 31 Luglio 2024 08:59

La nuotatrice Benedetta Pilato e il barone de Coubertin

Alle Olimpiade si va per gareggiare al meglio e puntare alle medaglie, ma resta un grandissimo traguardo partecipare ai giochi

foto Giovanni Armenante

“L’importante non è vincere, ma partecipare” è il moto olimpico attribuito al barone Pierre de Coubertin, fondatore dei giochi olimpici moderni. Un motto forse un tantino stagionato visto quello che si vede nello sport, soprattutto in quelli più o meno ricchi. Tant’è che hanno suscitato una certa sorpresa le lacrime di gioia della nostra giovane nuotatrice Benedetta Pilato, contenta del quarto posto nella sua specialità. Ancora più sorprendente è stata però la reazione di Elisa Di Francisca, schermitrice e campionessa olimpica. Si è chiesto in modo sprezzante se la nuotatrice «ci fa o ci è?». Affermando addirittura di rabbrividire per la sua contentezza e chiedendo cosa sia andata a fare a Parigi. Forse alla Di Francisca è sfuggita la cruda verità, nel senso che forse la stragrande maggioranza degli atleti se ne infischia del motto olimpico. Vuole vincere. E basta. Eppure a noi piace pensare che la ragione sia dalla parte della diciannovenne nuotatrice Pilato. Alle Olimpiade si va per gareggiare al meglio e puntare alle medaglie, ma resta un grandissimo traguardo partecipare ai giochi. Comunque. A prescindere dai risultati, soprattutto se non vengono.  Partecipare è il sogno di qualsiasi atleta, soprattutto di quelle discipline sportive minori dove non si è coperti dai quattrini. In fondo, al milionario Sinner non sarà dispiaciuto più di tanto non andare ai giochi olimpici parigini. Anzi. Alla Pilato, e a tantissimi come lei, venire a disputare le gare sotto la Torre Eiffel è un sogno che si avvera. Per fortuna.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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