La Meloni nel mirino dei terroristi neonazisti
Il folle progetto neonazista puntava ad uccidere la Meloni, definita "traditrice" in quanto "amica di Sion" e quindi "una schifosa". L'intento, per quanto dissennato e pretenzioso, era quello di provocare una guerra civile
Sono 12 le persone arrestate in tutta Italia appartenenti al gruppo suprematista e neonazista denominato «Werwolf Division». L’accusa è di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere. Per gli inquirenti una «vera e propria “cellula organizzata”, già in fase operativa e in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti “lone wolves”» (lupi solitari o meglio lupi mannari). Preparavano gravi attentati, anche nei confronti della premier Giorgia Meloni, ritenuta “asservita al potere ebraico”. Il folle progetto neonazista puntava ad uccidere la Meloni, definita “traditrice” in quanto “amica di Sion” e quindi “una schifosa”. L’intento, per quanto dissennato e pretenzioso, era quello di provocare una “guerra civile”. Pazzia pura. In ogni caso, gente pericolosa per quello che si riprometteva e poteva tentare di fare. Singolare che proprio la Meloni, spesso a sinistra accusata di essere una post fascista se non proprio una pericolosa fascista, sia invece nel mirino di questa schizofrenica formazione neonazista. In fondo, la follia non ha limiti e segue le logiche più assurde e bizzarre.