scritto da Pasquale Petrillo - 06 Dicembre 2024 08:55

La Francia senza governo e una maggioranza

Sta di fatto che adesso il nostro Paese sembra essere in Europa quello politicamente più stabile. La Francia e la Germania, oltre la Spagna e in parte anche la Gran Bretagna, sono, infatti, in evidente difficoltà

foto Giovanni Armenante

Con 331 voti è caduto il governo francese. Il primo ministro Michel Barnier era in carica dal 5 settembre. Ieri, dopo giusto tre mesi di governo, ha formalmente presentato le dimissioni. Sin dal primo giorno questo governo era senza una maggioranza. Era il risultato delle elezioni di luglio scorso, da cui non era uscita una maggioranza, nonostante l’affermazione della Sinistra. Non affatto gradita però al presidente francese Macron. Non era difficile prevedere che il governo Barnier sarebbe durato poco. E così è stato. La Francia è nella più totale impasse politica. Non ci sono i numeri per formare una maggioranza, ma per la Costituzione vigente non ci possono essere nuove elezioni parlamentari se non trascorre un anno dall’ultimo voto. Una situazione davvero complicata, che blocca la politica francese come una sorta di camicia di forza.

Certo è che per decenni abbiamo, proprio noi italiani, guardato con ammirazione e invidia il sistema francese. Semipresidenziale, con un governo nominato dal Presidente della Repubblica, eletto, come il parlamento, con elezione diretta a doppio turno. Ora questo regime, inventato e voluto dal generale Charles De Gaulle, proprio per assicurare la stabilità politica, dopo poco più di sessant’anni è ormai in crisi.

Sta di fatto che adesso il nostro Paese sembra essere in Europa quello politicamente più stabile. La Francia e la Germania, oltre la Spagna e in parte anche la Gran Bretagna, sono, infatti, in evidente difficoltà. Per ironia della sorte, l’attuale maggioranza del governo Meloni sta punta ad una riforma del nostro ordinamento statuale ispirandosi in larga misura al semipresidenzialismo francese. Forse, anche per questo, è il caso di fermarsi e riflettere. Il nostro regime parlamentare, così come pensato e datoci in eredità dai Padri costituente, va probabilmente ritoccato, ma non più di tanto. Quel che di sicuro occorre con urgenza è il ritorno ad una legge elettorale dove i cittadini possono scegliere la rappresentanza parlamentare.

In altre parole, una volta per tutte, mettere in soffitta la vergogna delle liste bloccate che hanno provocato danni enormi alla qualità dei nostri deputati e senatori, quasi tutti scelti nei fatti dai capipartito e solo formalmente eletti ma non scelti dai votanti.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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