Israele sotto attacco
Le richieste del popolo palestinese sono legittime e vanno ascoltate. La strada però del terrorismo non porta da nessuna parte se non
L’attacco terroristico di massa che sta subendo da ieri mattina Israele non ha precedenti. Non è come la guerra del Kippur di cinquant’anni fa. Vero è che anche allora Israele fu preso di sorpresa, ma si trattava di eserciti di più paesi arabi contro l’esercito israeliano, che poi ebbe la meglio nel giro di poche settimane. Soldati contro soldati. Qui si tratta di terroristi. Di esaltati che attaccano civili inermi. Donne, bambini. Uccisi o sequestrati come ostaggi. Incuranti della scontata reazione degli israeliani. E’ già in corso, in verità. E di sicuro nelle prossime ore sarà ancora più violenta. Ci saranno così molte altre vittime, soprattutto tra i civili palestinesi della striscia di Gaza questa volta. Le richieste del popolo palestinese sono legittime e vanno ascoltate. La strada però del terrorismo non porta da nessuna parte se non ad una spirale di violenza e morte. In questo più che decennale conflitto, il torto e la ragione non stanno da una sola parte. Un motivo in più, per arabi e israeliani, per trovare la via della pace e cercare di convivere sulla stessa terra.