Israele attacca la forza di pace ONU
Per amore della verità, tuttavia, va detto anche altro. I soldati ONU, tra cui il nostro contingente militare, da anni vigilano su una fascia al confine di Israele per impedire che sia l'esercito israeliano che i militanti Hezbollah entrino in contatto. Da quell'area, però, gli Hezbollah lanciano missili su Israele. Da qui la "pulizia" che l'esercito israeliano intende compiere

L’esercito di Israele ha sparato ieri contro le basi Unifil della missione dell’ONU in Libano. Ci sono due feriti, ma tra loro non ci sono italiani. I nostri militari sono comunque finiti sotto il fuoco israeliano. Il nostro ministro della Difesa Crosetto ha definito l’accaduto «inaccettabile», aggiungendo che «non si tratta di un errore o un incidente» e non può essere una giustificazione il fatto che Israele avesse chiesto di evacuare le basi. L’accaduto è indubbiamente gravissimo e va condannato.
Per amore della verità, tuttavia, va detto anche altro. I soldati ONU, tra cui il nostro contingente militare, da anni vigilano su una fascia al confine di Israele per impedire che sia l’esercito israeliano che i militanti Hezbollah entrino in contatto. Da quell’area, però, gli Hezbollah lanciano missili su Israele. Da qui la “pulizia” che l’esercito israeliano intende compiere, tant’è che ha chiesto ai soldati ONU della missione Unifil di restare nelle loro basi. In pratica, di farsi da parte se non proprio di togliere il disturbo. Fatto questo altrettanto grave e da non prendere alla leggera.
Per dirla tutta, il governo israeliano non fa mistero della sua contrarietà per il modo in cui l’ONU sta gestendo la crisi mediorientale. In altre parole, per Israele l’ONU parteggia per i terroristi di Hamas e Hezbollah. Non a caso pochi giorni fa il governo Netanyahu ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “persona non grata” nel Paese. E’ questo un gesto di rottura diplomatica molto duro e senza precedenti. Le politiche di Guterres «hanno fornito sostegno ai terroristi, agli stupratori e agli assassini di Hamas, Hezbollah, Houthi, Iran» ha accusato Katz, ministro degli Esteri di Israele.
Questa la situazione. Resta da capire se, in una simile scenario, ha ancora un senso far restare i nostri soldati in Libano. Ed è lecito chiedersi cosa ci fanno se non rischiare la loro vita? Il governo Meloni deve decidere subito in proposito. O riceve garanzie da Israele oppure è meglio levare le tende. Inutile, in un simile contesto, fare questioni di principio appellandosi al diritto internazionale. Meglio, in queste ore, essere pratici e realisti.