scritto da Pasquale Petrillo - 27 Ottobre 2024 08:56

Il ministro Giuli e l’arte della politica

La vera questione è di essere consapevole del ruolo che si ricopre. Di far parte di una squadra di governo. E di essere sostenuto da una precisa maggioranza. Questo per dire che un ministro si muove, agisce e opera con una visione politica complessiva delle forze in campo

foto Giovanni Armenante

Non è facile svolgere il ruolo di ministro della Cultura dopo la vicenda a dir poco imbarazzante in cui è incappato l’ex ministro Sangiuliano. E questo è un fatto. Il neo ministro Alessandro Giuli, però, in queste poche settimane  di incarico ministeriale sembra muoversi se non con imperizia, diciamo con poca avvedutezza. La sensazione è che per certi ruoli, quello di ministro lo è di sicuro, occorre avere una sufficiente esperienza politica, un’altrettanta sufficiente dimestichezza con l’esercizio del potere, così come la prudenza e l’assennatezza, necessariamente connaturate alle responsabilità istituzionali. In altre parole, la cultura, la vivacità intellettuale, magari anche la sfrontatezza e l’anticonformismo, possono pure andare bene. Anzi, possono rappresentare una marcia in più, ma mai disgiunte dalle doti in precedenza indicate. Il ministro Giuli è indubbiamente un intellettuale di destra molto aperto e moderno. Come dice lui, espressione di una destra progressista e non reazionaria. Nulla quaestio. Anzi. Non a caso, nel recente passato, un po’ tutti abbiamo avuto modo di conoscerlo e apprezzarlo nei talk show dove spesso era ospite. Essere ministro è però un altro discorso. Non si tratta di rivendicare, giustamente, l’indipendenza di giudizio e di parola. Ci mancherebbe. La vera questione è di essere consapevole del ruolo che si ricopre. Di far parte di una squadra di governo. E di essere sostenuto da una precisa maggioranza. Questo per dire che un ministro si muove, agisce e opera con una visione politica complessiva delle forze in campo. E a prevalere, in ogni caso e come sempre, devono essere l’equilibrio, la sobrietà, la moderazione, la cautela, il buon senso. La politica è un’arte, difficile e forse anche nobile, e di sicuro non ci si improvvisa.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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