Il lavoro per i giovani o per gli over 60?
Attenzione a non generalizzare. E' ovvio che per alcuni lavori l'esperienza maturata nel tempo, non solo sul lavoro, può fare di sicuro la differenza
La più antica azienda casearia d’Italia, la «Brazzale spa», con sede a Zanè (Vicenza), ha scelto di assumere personale over 60 per un nuovo ramo d’azienda dedicato alla vendita specializzata di prodotti di alta gamma. Il motivo? L’azienda è rimasta delusa da alcuni giovani tra i 20 e i 30 anni, che hanno portato risultati deludenti. Cosa vuol dire, che i giovani d’oggi valgono poco o niente, mentre gli anziani sono un usato sicuro che non viene mai meno? Attenzione a non generalizzare. E’ ovvio che per alcuni lavori l’esperienza maturata nel tempo, non solo sul lavoro, può fare di sicuro la differenza. E quindi giocare a favore dei meno giovani. Ci sono però lavori dove è la freschezza fisica e mentale a fare la differenza. E gli over 60 perdono il confronto con i più giovani. Questo vuol dire che, a parte qualche eccezione, qualsiasi attività lavorativa di solito richiede un mix tra chi ha esperienza e chi ha energie fresche da spendere. Vuol dire anche, però, che in generale è una regola sbagliata imporre un limite di età per la pensione. Questo vale sia per chi vuole anticipare l’uscita dal lavoro, sia per chi, invece, vuole ed è nelle condizioni di restare a lavorare. Come, d’altronde, accade negli Stati Uniti d’America. Sono troppe le variabili lavorative e umane per fissare per legge, come nel nostro Paese, un limite d’età. A prescindere dalla tipologia di lavoro svolto e dalle condizioni generali e dalla volontà di ciascun lavoratore.