Il Covid e l’uomo di Neanderthal
Secondo i ricercatori 3 dei 6 geni che si associano a questo rischio sono arrivati alla popolazione moderna dai Neanderthal
Secondo una ricerca molto seria la diffusione del Covid in Val Seriana nella provincia di Bergamo, epicentro della pandemia, è stata favorita dai geni dell’uomo di Neanderthal. Secondo i ricercatori 3 dei 6 geni che si associano a questo rischio sono arrivati alla popolazione moderna dai Neanderthal. In particolare, un genoma che risale a 50 mila anni fa e che forse una volta proteggeva i Neanderthal dalle infezioni. Adesso, invece, molto probabilmente causa un eccesso di risposta immune che non solo non ci protegge ma ci espone a una malattia più severa. In breve, questi soggetti avevano più del doppio del rischio di sviluppare il Covid in forma grave, in pratica la polmonite. La scoperta è indubbiamente sensazionale e forse spiega il perché nel bergamasco e in generale in Lombardi si sono avuti tanti morti e una diffusione della pandemia così virulenta. In fondo, però, c’è poco da meravigliarsi. Nel senso che ognuno di noi è il prodotto del corredo genetico che si ritrova. Siamo tutti umani, ma ognuno ha una sua meravigliosa diversità. Come insegna Papa Francesco «Ciascuno è unico e irripetibile; e al tempo stesso inconfondibilmente legato alle sue radici».