scritto da Pasquale Petrillo - 30 Giugno 2024 08:58

Il calcio azzurro deve cambiare registro

In questi europei abbiamo toccato il fondo. Speriamo che sia così e che in futuro vada meglio, perché all'orizzonte non si vede nulla di buono e neanche di nuovo. Il calcio italiano da tempo va rifondato. Bisogna ripartire dal settore giovanile. E non solo

foto Giovanni Armenante

Inguardabile. Parliamo della squadra azzurra. La Nazionale di calcio italiana è stata eliminata senza onore dagli Europei. C’era da aspettarselo. Mai vista una squadra azzurra peggiore di questa. Inutile negare che il responsabile numero uno sia il mister Spalletti. Tecnico esperto, ma sorprendentemente inadeguato e confuso. Ha compiuto scelte sbagliate. Non solo. Ha cambiato disperatamente modulo di gioco ad ogni incontro. In altre parole, non ha mai saputo che pesci pigliare. Nello sport si vince e più ancora si perde. Altra cosa, però, è perdere come hanno fatto i nostri contro la Svizzera ieri, con l’assoluta mancanza di reattività, di coraggio, di dare il meglio di sé, a prescindere dagli avversari e dall’andamento della gara. Questa Italia, nel complesso, con poche eccezioni, è affondata nella paura, nell’assenza di personalità. E’ stato deprimente vedere una formazione priva di tecnica e mordente, incapace di fare anche le cose più semplici. Un disastro senza precedenti. Eppure di pagine sportive poco lusinghiere e deludenti in oltre un secolo ne abbiamo avute, eccome. In questi europei abbiamo toccato il fondo. Speriamo che sia così e che in futuro vada meglio, perché all’orizzonte non si vede nulla di buono e neanche di nuovo. Il calcio italiano da tempo va rifondato. Bisogna ripartire dal settore giovanile. E non solo. In modo energico, però. Se non si cambia registro, dietro l’angolo ci saranno altri disastri e delusioni. Garantito.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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