Cosa c’entra la Palestina?
E' evidente che la Palestina non c'entra nulla. Meno che mai il diritto a manifestare riconosciuto dalla nostra Costituzione. Siamo in presenza di violenti, di esaltati che cercano lo scontro fisico. Chiamiamoli con il loro nome: teppisti, anzi, delinquenti

Come era previsto ieri a Roma ci sono stati scontri al corteo pro Palestina. Una parte dei manifestanti, incappucciati, con bandiere di Hezbollah e cori per Hamas, hanno lanciato fumogeni, bottiglie e bombe carta contro le forze dell’ordine. Persino un cartello stradale, scagliato da quelli che possiamo definire dei black bloc di casa nostra. Le forze dell’ordine hanno risposto con cariche e idranti. E’ evidente che la Palestina non c’entra nulla. Meno che mai il diritto a manifestare riconosciuto dalla nostra Costituzione. Siamo in presenza di violenti, di esaltati che cercano lo scontro fisico. Chiamiamoli con il loro nome: teppisti, anzi, delinquenti. Alla fine, sono restati feriti 30 poliziotti. In qualsiasi altro paese democratico, dalla Germania alla Gran Bretagna, per non parlare degli USA, non avremmo visto queste scene. La polizia non si sarebbe limitata a contenere questa teppaglia, l’avrebbe suonata di santa ragione, fermata e impacchettata sui cellulari. In Italia, per evitare di essere additati come fascisti, consentiamo queste violenze. Tanto a rimetterci sono soltanto i poliziotti. In fondo, pagati anche per questo. E’ triste e peggio ancora brutto dirlo, ma questo è in un’Italia dove le violenze gratuite vengono contrabbandate come espressione di democrazia. E guai a dire il contrario. Se ti va bene, passi per fascista.