Calo dei salari reali: una questione di primaria importanza
Alla fine dello scorso anno, rispetto al periodo precedente la pandemia, le retribuzioni reali in Italia sono calate del 7,5% contro una

Nel nostro Paese i salari, o meglio le retribuzioni reali, vale a dire al netto dell’inflazione, sono scesi più che altrove. Alla fine dello scorso anno, rispetto al periodo precedente la pandemia, le retribuzioni reali in Italia sono calate del 7,5% contro una media Ocse del 2,2%. Questo mentre in Francia le retribuzioni reali sono aumentate dell’1,5%; in Germania sono scese ma del 3,2%, in Spagna del 4% e negli Stati Uniti del 2,3%. C’è anche da aggiungere che per il 2023-24 le previsioni non sono affatto buone. Secondo l’Ocse i salari nominali saliranno in Italia del 3,7% quest’anno e del 3,9% il prossimo, ma l’inflazione dovrebbe aumentare rispettivamente del 6,4% e del 3%. Insomma, le retribuzioni reali dovrebbero scendere ancora. Per gli italiani queste sono pessime notizie. Con tutto il rispetto per i temi della giustizia o di qualsiasi altro argomento, quelli relativi alla retribuzione, all’inflazione e al potere di acquisto delle famiglie italiane, interessano più di tutti. Su questo, governo, maggioranza e opposizione sono chiamati a dare risposte e priorità. Poi, viene il resto.