Berlusconi, l’odio oltre la morte
Non sono mancate polemiche e critiche virulente per questa scelta del Comune. Le critiche sono sempre accettabili ed ammissibili, anche se magari non condivisibili. Figurarsi poi se un personaggio divisivo come Berlusconi non suscitasse qualche resistenza e non pochi dissensi.
Da ieri, 2 novembre, il nome di Silvio Berlusconi compare al Famedio di Milano, in pratica, il “Pantheon” dei cittadini che hanno dato lustro alla capitale morale del Paese. Non sono mancate polemiche e critiche virulenti per questa scelta del Comune. Le critiche sono sempre accettabili ed ammissibili, anche se magari non condivisibili. Figurarsi poi se un personaggio divisivo come Berlusconi non suscitasse qualche resistenza e non pochi dissensi. Quel che non è concepibile sono i sentimenti di odio, di rancore, di risentimento viscerale emersi in modo inquietante e biasimevole anche in questa circostanza. Un’intolleranza, un astio insopprimibile che supera di gran lunga ogni eventuale ragione. Un malanimo, un accanimento che, invece, dovrebbe essere attenuato dalla morte che, in ogni caso, consiglia l’umana pietà più che il livore.