Berlusconi e la vóce del sén fuggita
Berlusconi e la vóce del sén fuggita
Da questo mese riprende la pubblicazione della rubrica Cornetto e Caffè curata dal nostro Direttore. Saranno commentati di volta in volta, in poche righe, temi e fatti di attualità che spazieranno dalla politica all’economia, dalla cultura al costume, dal lavoro alla scuola, dalla società allo sport.
Vóce del sén fuggita Pòi richiamàr non vale. Sono versi del Metastasio, che riprendono un’espressione del poeta latino Orazio. Si adattano alla perfezione alle ultime performance di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina, su Putin, su Zelensky. Povero centrodestra, comincia proprio male questa legislatura. Se il momento che viviamo non fosse così delicato, penseremmo ad una gag d’avanspettacolo. Povera Meloni, non ha ancora ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo che già è in affanno. Tanto da essere costretta, dopo le infelici esternazioni berlusconiane, a chiarire che chi non condivide l’atlantismo è fuori dal governo, anche a costo di non farlo. Povera Italia, meriterebbe una classe di governo concentrata sui problemi veri da affrontare e non rincorrere le smargiassate di un vecchio egocentrico ora anche permaloso e spazientito. Come diceva un bel po’ di anni fa Ennio Flaiano, in Italia la situazione politica è molto grave ma purtuttavia non è seria. L’impressione è che anche adesso sia irrimediabilmente proprio così!