Altro che orfani di Berlusconi
I più erano convinti che il partito azzurro, perso il suo carismatico leader, si sarebbe sciolto come neve al sole. E invece no, anzi
Erano in pochi quelli che scommettevano sulla sopravvivenza di Forza Italia dopo la scomparsa di Berlusconi. I più erano convinti che il partito azzurro, perso il suo carismatico leader, si sarebbe sciolto come neve al sole. E invece no, anzi. Le ultime elezioni regionali in Sardegna e in Abruzzo danno gli azzurri in crescita di consensi, tanto da risultare come il secondo partito della coalizione di centrodestra, dopo ovviamente Fratelli d’ Italia. Insomma, altro che orfani di Berlusconi. Il motivo di questo ritrovato consenso elettorale? Forse più d’uno. In primo luogo, il fatto che Forza Italia si sta sempre più strutturando come un partito classico, vero, fatto di militanti e legato al territorio. E con una classe dirigente nell’insieme di ottima qualità, per certi versi superiore a quella espressa da molte altre forze politiche. Poi, di sicuro influisce la sua natura di componente moderata. In effetti, quello azzurro è il vero, unico partito centrista del centrodestra. FDI ha una sua storia a destra, mentre la Lega di Salvini rincorre l’estrema destra. Al centro, nell’area moderata, non rimane che Forza Italia. Infine, un merito va dato all’attuale leader azzurro e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Non sembra essere particolarmente carismatico, ma è rassicurante, misurato, di buon senso. Insomma, è l’espressione più efficace del moderatismo. In conclusione, se queste sono le premesse, Forza Italia non arriverà ai fasti dei primi anni di Berlusconi, ma di sicuro continuerà a crescere e ad avere uno spazio ed un peso politico sempre maggiore.