San Rocco… la sosta che rinfranca. Durante la Messa che mons. Arcivescovo ha presieduto all’Annunziata giovedì scorso in occasione della festa di Montecastello, egli stesso ha auspicato la ripartenza della lodevole iniziativa dell’adorazione eucaristica giornaliera presso la chiesa di San Rocco.
Fermarsi a pregare! Sembra un invito che stona con la frenesia del vivere quotidiano, e pare anche stonare in una fase di “ripresa” (dopo un virus che ha fermato il mondo intero) dove vorremmo tutti recuperare il tempo perduto. Ma verosimilmente proprio in questa fase occorre porre a se stessi alcune domande essenziali: chi sono, dove vado, come spendo il mio tempo e la mia vita? E non solo porsi le domande ma anche avere il coraggio di affrontare le risposte.
Triste è il fatto che si aspetti solo la riapertura della Chiesa di san Rocco per fare un’operazione del genere, frutto del fatto che la nostra società non è più «normalmente cristiana».
Cosa sia poi il “normalmente cristiano” è da approfondire.
Confesso che quando posso mi fermo a pregare in qualche chiesa e cerco di rispondere alla stessa domanda: ma il Gennaro piccolino di tanti anni fa con quale sguardo interroga il Gennaro adulto di oggi? E istintivamente cerco un crocifisso e metto i miei occhi negli occhi del Cristo…
E come sempre inizia la mia lotta con Dio!