scritto da Nino Maiorino - 16 Giugno 2024 06:25

Una nuova diavoleria: i Deepfake

Cosa sono, come riconoscerli e come scansarli

 

Nel vasto panorama dell’era digitale, l’avanzamento tecnologico ha portato con sé nuove sfide e opportunità. Una delle sfide più significative è rappresentata dalla diffusione dei cosiddetti “Deepfake”.

Questi contenuti, generati attraverso algoritmi di intelligenza artificiale (IA), possono essere estremamente convincenti e difficili da distinguere dalla realtà.

Tuttavia, è essenziale comprendere cosa sono e come riconoscerli per navigare consapevolmente attraverso questo terreno digitale complesso.

Il termine “Deepfake”, tradotto in italiano, sta per “profondo impostore”; ed effettivamente questa diavoleria è un imbroglio o un inganno di un lestofante, truffatore o turlupinatore che fa abitualmente ricorso alla falsità, alla menzogna, ai nostri danni.

Soltanto che nel nostro caso chi tenta di danneggiarci con è una persona fisica, ma un diabolico meccanismo creato grazie all’ altra diavoleria informatica, la tanto discussa “intelligenza artificiale”.

Pertanto quel termine di “profondo impostore” tradotto in italiano, mai come in questo caso è effettivamente aderente.

Cerchiamo, prima di ogni cosa, di capire di cosa si tratta.

I Deepfake sono video, audio o immagini contraffatte tramite algoritmi avanzati di IA per creare contenuti falsi.

Questa tecnologia può essere utilizzata per sostituire il volto di una persona in un video con quello di un’altra, manipolare discorsi o creare situazioni completamente fittizie.

In sostanza, i Deepfake possono far sembrare che qualcuno stia dicendo o facendo qualcosa che in realtà non ha mai detto o fatto.

Come funzionano i Deepfake. Gli algoritmi di deep learning, un metodo di intelligenza artificiale (IA) che insegna ai computer a elaborare i dati in un modo che si ispira al cervello umano sono in grado di riconoscere pattern (schemi o modelli) complessi di immagini, testi, suoni e altri dati per produrre informazioni e previsioni accurate.

Essi analizzano enormi quantità di dati, come video e foto della persona da imitare, per imparare a replicare in modo convincente i suoi movimenti facciali, espressioni e intonazioni vocali.

Una volta che il modello è stato addestrato, può essere utilizzato per generare contenuti falsi con una precisione sempre maggiore.

Riconoscere un Deepfake può essere difficile, ma ci sono alcuni segnali che possono aiutare a individuare la manipolazione:

  1. Anomalie visive: guardando attentamente il video si possono notare eventuali irregolarità visive, come distorsioni intorno al volto o movimenti non naturali.
  2. Incoerenze temporali: verificare se ci sono discrepanze tra il movimento delle labbra e l’audio, o se ci sono incongruenze nelle ombre e nella luce.
  3. Artifacts digitali: prestare attenzione a eventuali artefatti digitali, come pixel sgranati o bordi irregolari intorno alla persona o agli oggetti nel video.
  4. Contesto: considerare il contesto in cui è stato condiviso il contenuto. Se sembra troppo sensazionalistico o poco plausibile, potrebbe essere un segno di manipolazione.
  5. Verifica della fonte: cercare di confermare l’autenticità del contenuto attraverso fonti attendibili o confrontandolo con altre fonti affidabili.

I Deepfake hanno il potenziale per causare danni significativi in vari contesti:

– Criminalità Online: potrebbero essere utilizzati per estorcere denaro o diffondere informazioni dannose su individui o aziende.

– Disinformazione: la diffusione di contenuti falsi potrebbe minare la fiducia nel giornalismo e nella verità stessa.

– Violazioni della Privacy: le persone potrebbero essere vittime di stalking o molestie tramite Deepfake.

Come Proteggersi. Mentre la tecnologia continua a evolversi, e sta cercando antidoti contro le manipolazioni, ci sono alcune misure che possono essere adottate per proteggersi dai Deepfake:

– Sensibilizzazione: informarsi sui Deepfake e sui loro rischi è il primo passo per proteggersi.

– Verifica della Fonte: prima di condividere o credere a un contenuto online, verificare sempre la sua fonte e attendibilità; a tale scopo esistono siti specializzati.

– Strumenti di Riconoscimento: esistono strumenti e software in grado di rilevare Deepfake, anche se non sono ancora perfetti.

– Regolamentazioni: i governi e le piattaforme online dovrebbero adottare regolamentazioni per limitare l’uso dei Deepfake e contrastarne la diffusione dannosa.

I Deepfake rappresentano una sfida significativa nell’era digitale, minacciando la nostra capacità di distinguere la realtà dalla finzione.

È essenziale essere consapevoli di questa minaccia e imparare a riconoscere i segnali di manipolazione. Inoltre, è necessario che governi, aziende e individui lavorino insieme per sviluppare soluzioni efficaci per contrastare l’abuso dei Deepfake e proteggere l’integrità dell’informazione e della società stessa.

In conclusione: all’epoca del pionierismo della società digitale si era convinti che i computer portassero enormi vantaggi allo sviluppo della società; indubbiamente questo si è verificato, purtroppo collateralmente l’eccessiva spinta verso lo sviluppo informatico ha generato fenomeni distorsivi che incombono su tutti noi e dai quali non è facile salvarsi.

E’ bene, pertanto, essere molto attenti affinché essi non ci rendano loro succubi o schiavi, rischio contro i quali le grandi menti ci hanno sempre messo in allarme.

E’ opportuno non dimenticare un film girato da Stanley Kubrick nel 1968, “2001 – Odissea nello spazio”, nel quale il sofisticato calcolatore “Hal 9000”, una delle prime ipotesi di intelligenza artificiale, gestiva totalmente una navicella spaziale e, allorquando si rese conto che gli astronauti intendevano disattivarlo, si ribellò e si autodistrusse, condannando la navicella a vagare nello spazio per l’eternità.

Cerchiamo di evitare che il genere umano possa dipendere dai computer.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Una risposta a “Una nuova diavoleria: i Deepfake”

  1. Un’informazione utile a tutti per difendersi dai Deepfake. E’ nato un nuovo servizio che offre consulenze legali sui Deepfake https://falsoillegale.it/ : Analisi e Certificazione Deepfake e Deepnude, Identificazione dell’autore del falso Illegale, Rimozione dei Contenuti falsi con assistenza per azioni legali e Campagne di Ripristino della Reputazione dopo la pubblicazione di un Deepfake. Il team è guidato dal Dott. Emanuel Celano, consulente informatico forense che dirige “Informatica in Azienda” a Bologna dal 2001: https://www.analisideirischinformatici.it/

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