scritto da Nino Maiorino - 01 Agosto 2019 23:05

U.F.O. e Area-51

Fin all’antichità l’uomo è affascinato da tutto quello che sta oltre la terra che occupa; all’inizio ciò che c’era al di fuori della grotta o della foresta che abitava, poi al di fuori del territorio che aveva esplorato intorno a se, poi oltre la sua terra, tant’è che Marco Polo si avventurò alla ricerca di un continente sconosciuto e scoprì la Cina con la sua civiltà e i suoi tesori, e Cristoforo Colombo casualmente scoprì il nuovo continente americano partendo dal presupposto che, essendo la terra rotonda, potesse giungere nelle indie navigando in direzione contraria. Frattanto chi guardava il cielo e di notte le stelle, si chiedeva se esistesse qualche altro mondo abitato oltre questa terra, e incominciò ad esplorare l’immenso universo con strumenti prima semplici poi sempre più sofisticati, fino a individuare altri pianeti e costellazioni, e poi cominciò a chiedersi se su di essi ci fossero forme di vita o addirittura esseri viventi paragonabili a noi uomini.

Questo sta a significare che l’uomo ha nel sangue lo spirito avventuroso che portò Ulisse ad abbandonare Itaca e andare ramingo per il mondo in cerca di altro.

Intorno alla fantasia che anche altri mondi fossero abitati, sin dall’antichità si sono scritte storie e leggende: per non andare molto lontano nei secoli, nell’ ‘800 Jules Verne scrisse, fra l’altro, il fantastico romanzo “Dalla terra alla luna” nel quale ipotizzò che una navicella spaziale, sparata da un gigantesco cannone, giungesse fino al nostro satellite per esplorarlo. E dopo circa due secoli quella fantasia divenne realtà come sessant’anni fa ha dimostrato l’allunaggio dell’Apollo-11 che consentì, esattamente il 20 luglio di 50 anni fa, agli astronauti statunitensi Neil Armstrong e Buzz Aldrin di mettere piede e piantare la bandiera americana su “Selene”.

Ovviamente di esseri lunari non fu trovata alcuna traccia, ma l’uomo non dispera di poterne trovare su altri pianeti, e chi sa che pima o poi ci riesca: il suo desiderio è forte, anche perché alimentato non solo da credenze e fantasie, ma anche da fenomeni che fanno riflettere.

Come, ad esempio, quello del 2 luglio 1947, ricordato come “L’incidente di Roswell”: un Ufo precipitò al suolo nella località statunitense di Roswell, nel New Messico, e venne ipotizzato che fosse stato provocato dallo scontro avvenuto tra due o più dischi volanti, e sul luogo si precipitarono ingenti forze dell’Esercito Statunitense sull’ipotesi di poter recuperare i corpi di qualche extraterrestre per analisi e studi.

Tutti sanno che il fenomeno degli UFO, “Inidentified flying obiect – Oggetti volanti non identificati” è talmente diffuso e credibile che addirittura ne è nata una scienza.

Nei giorni precedenti il 2 luglio 1947 nel cielo della vicina città di Corona vi erano stati numerosi avvistamento di strani oggetti, che si ipotizzava si fossero scontrati e uno degli impatti fosse avvenuto, appunto, a Roswell.

L’accaduto destò enorme curiosità e interesse in tutto il mondo e negli Usa venne istituita una Commissione di inchiesta che concluse i suoi lavori molti anni dopo con un primo rapporto del 1995, dal significativo titolo “The Roswell Report: Fact versus Fiction in the New Mexico Desert – Il rapporto Roswell: realtà contro finzione nel deserto del New Mexico”, nel quale venne specificato che i detriti recuperati nel 1947 erano originati da un programma militare segreto chiamato “Progetto Mogul” che utilizzava particolari microfoni collegati ad un pallone sonda e portati in alta quota per rilevare onde sonore generate da missili balistici sovietici o test di esplosioni nucleari nell’atmosfera; si era in piena guerra fredda e si spendevano soldi a iosa per controllare cosa facesse il “freddo” nemico. Sarebbe stato proprio uno di questi palloni ad essere caduto a Roswell, e scambiato per un Ufo.

Nel 1997, con un secondo rapporto, dal titolo “The Roswell Report: Case Cllosed – Il Rapporto Roswell: Caso Chiuso”, la Commissione concluse i lavori.

Ma oramai il caso era diventato di grandissimo interesse specialmente per chi crede fermamente che in altri pianeti esistano abitanti e tecnologie probabilmente molto più avanzate di quelle terrestri, e quale migliore occasione di ciò che era accaduto a Roswell poteva alimentare queste credenze, specialmente da parte di tutti coloro che, basandosi su avvenimenti così misteriosi, hanno creato biblioteche, serie radiofoniche, televisive e cinematografiche. Il tutto originato dall’antesignano programma “War of the Worlds – La guerra dei mondi” con il quale l’eclettico e indimenticato Orson Wells il 30 ottobre 1938 aveva terrorizzato gli statunitensi, inventandosi la radiocronaca in diretta di un attaccò alla terra da parte di alieni, basandosi sull’omonimo romanzo di fantascienza che lo scrittore britannico Herbert George Wells aveva scritto, e scatenando il terrore dei terrestri, misto alla curiosità verso altri mondi sconosciuti.

Le due relazioni della Commissione che aveva indagato sull’ “L’incidente di Roswell” vennero pertanto respinte dai accaniti sostenitori degli Ufo i quali non le ritennero veritiere.

Gli U.F.O., acronimo di “Unifentified Flyng Obiect – Oggetti volanti non identificati”, sta a indicare quegli oggetti volanti, veri o presunti, rilevati a vista o tramite strumenti, ad esempio radar, oggetti dei quali non si conosce l’origine, la provenienza, la consistenza, lo scopo.

Non è un argomento da sottovalutare in quanto da esso è scaturita addirittura una scienza, denominata Ufologia, la quale studia appunto tali fenomeni.

Spesso si tratta solo di scie luminose che vengono viste guardando la volta celeste, altre volte si intravedono oggetti reali, di dimensioni e foggia inconsueta, quasi mai somiglianti ad aerei, nella maggior parte dei casi vengono percepiti come velocissimi, in tanti casi si ha appena il tempo di vederli e subito scompaiono.

Durante il giorno tali oggetti vengono avvistati con qualche difficoltà, mentre nelle ore notturne sono molto più visibili, specialmente se sono luminosi o lasciano scie luminose.

Non sono pochi i casi in cui, proprio per la loro incerta identificazione, hanno alimentato ipotesi fantasiose sulla provenienza, sugli scopi, anche in relazione alla rilevante velocità con la quale viaggiano, quasi mai accompagnata da rumori; gli aeromobili conosciuti, anche aerei militari, vengono prima individuati grazie al rumore, spesso assordante, dovuto ai propulsori, rumore che, propagandosi a velocità elevata, ti porta ad alzare gli occhi al cielo e solo dopo compare l’aereo; quasi mai il passaggio di un Ufo si accompagna a rumori, e questo contribuisce ad alimentare i misteri, e anche le paure, che questi oggetti da decenni alimentano.

Il primo avvistamento di un Ufo si fa risalire proprio al luglio 1947, e molti vengono segnalati proprio negli Usa, in particolare nell’America del nord, ma non sono infrequenti avvistamenti in tanti altri paesi, probabilmente di natura diversa dagli altri, ma sui quali non si riesce a stabilire una autenticità vista la totale incertezza del fenomeno.

Recentemente l’avvistamento degli Ufo è stato messo in relazione all’Area-51, che è una vasta area è situata in una zona ovest dell’America centrale, tra gli stati del Nevada meridionale e della California, desertica e disabitata, di proprietà delle Forze armate americana, adagiata sul letto asciutto di un lago, il Groom Lake, a circa 150 chilometri a nord-ovest della molto nota Las Vegas.

Area-51 è una base militare creata dalla C.I.A., grande circa 20.mila miglia quadrate, che inizialmente era stata chiamata “Nevada Test Site”, un’area destinata a test militari, ora gestita dall’ US Air Force; essa ovviamente non è accessibile al pubblico ed è perennemente controllata da militari bene armati e pronti a qualsiasi evenienza.

Quest’area, finora pressoché sconosciuta se non agli addetti ai lavori, è venuta recentemente in evidenza per la divulgazione, tramite un noto social-media mondiale, di un appuntamento, fissato per il prossimo settembre, per una programmata invasione della stessa da parte di circa 1.milione di aderenti.

Inizialmente non si sapeva a cosa Area-51 fosse destinata, e solo recentemente si è saputo che all’interno si svolgono test di vari tipi di velivoli da guerra segreti di nuova concezione.

E la circostanza che proprio in quella zona vengano più frequente che altrove avvistati Ufo fa ritenere che tali veicoli sperimentali siano proprio oggetti volanti sconosciuti e se ciò corrispondesse alla realtà starebbe a significare che, sebbene sconosciuti, tali veicoli non provengono da altri pianeti.

Ma per gli Ufologi questa sarebbe una grande delusione e per tale motivo i più accesi tra essi sono portati a credere che i loro Ufo siano tutt’altro che veicoli sperimentali dell’esercito americano, e si ostinano, e probabilmente si ostineranno per chi sa ancora quanti decenni, a credere che i loro amati e temuti Ufo effettivamente provengano da altri pianeti.

La filmografia è stata molto attiva sull’argomento, fin dal 1927 allorquando il regista tedesco Fritz Lang girò “Metropolis”, per giungere ai nostri tempi con la serie delle guerre stellari degli ipertecnologici film di George Lucas, e con lo struggente “ET” di Steven Spielberg, per citare solo i più noti tutti.

Probabilmente su Area-51 riusciremo a sapere qualcosa di più nel prossimo mese di settembre se, come sembra, effettivamente un milione di persone si dovesse radunare ai suoi confini per tentare di invaderla.

Frattanto chi è scettico sugli Ufo continuerà ad esserlo, mentre chi crede alla loro esistenza continuerà a farlo.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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