scritto da Nino Maiorino - 04 Ottobre 2023 07:23

Trimestre antinflazione e blocco dei prezzi 

I media riportano una buona notizia, speriamo che vada in porto: il blocco trimestrale dei prezzi per evitare il crescere della inflazione e dare un tantino di respiro ai consumatori.

Quelli vicini all’attuale governo Meloni danno questa notizia con notevole enfasi.

Comunque l’iniziativa è positiva, qualsiasi provvedimento tendente al blocco e alla stabilizzazione dei prezzi è benvenuta.

Perché siamo tutti in affanno per l’aumento senza freni dei beni di prima necessità, della benzina, dei medicinali (ormai quelli prescrivibili a carico del S.S.N. si riducono sempre di più perché sostituiti dagli integratori che sono a pagamento), e di tutt’altro; ben vengano questi provvedimenti, pure se momentanei e circoscritti nel tempo: comunque se vanno in porto e ci saranno controlli adeguati, potrebbero dare alla popolazione una boccata di ossigeno.

Ovviamente ancora tanto andrebbe altro fatto, ad esempio la riduzione dei prezzi dei carburanti, il cui continuo aumento sta mettendo in crisi le attività produttive, e tutta la filiera della distribuzione, scaricando i maggiori costi del trasporto sui consumatori, ed è per questo motivo che lo sbandierato blocco dei prezzi ci lascia alquanto perplessi; comunque staremo a vedere, speriamo bene.

Vediamo cos’è questo blocco dei prezzi nel trimestre ottobre dicembre 2023, come è stato organizzato, a chi è destinato, come verrà materialmente effettuato, e quali reazioni ha provocato.

Il trimestre anti-inflazione è una iniziativa del Governo italiano promossa per aiutare le famiglie a risparmiare sul carrello della spesa.

Con il patto tra Governo e industrie alimentari e del commercio, si mira a contenere i prezzi da qui a fine anno di un paniere di prodotti di prima necessità e largo consumo.

Online, sul sito del Ministero delle Imprese, sono elencati tutti i negozi e supermercati aderenti, suddivisi per regione, provincia e comune.

Non si tratta di sconti prefissati, ma di libere iniziative commerciali, con l’impegno comune di non aumentare i prezzi dei prodotti contrassegnati con un bollino ad hoc nel periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023.

L’elenco dettagliato per Regione e Provincie degli esercenti delle attività commerciali aderenti alla iniziativa può essere consultato lus link (https://www.mimit.gov.it/it/anti-inflazione/elenco-aderenti).

Chi vuole aderire lo può ancora fare scrivendo a: udmgarante@mimit.gov.it.

Chi volesse ricevere maggiori indicazioni può richiedere al Mimit il kit scrivendo a: anti-inflazione@pec.mise.gov.it.

Sempre nell’allegato pubblicato dal Ministero troviamo un elenco di prodotti i cui prezzi dovrebbero essere calmierati:

  • carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole (conigli)
  • pescato fresco
  • latte e suoi derivati
  • uova
  • oli d’oliva e di semi
  • prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria
  • paste alimentari
  • riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale
  • farine di cereali
  • ortaggi freschi, lavorati
  • pomodori pelati e conserve di pomodori
  • legumi
  • semi e frutti oleosi
  • frutta di qualunque tipologia
  • alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula)
  • lieviti naturali
  • miele naturale
  • zuccheri
  • cacao in polvere
  • cioccolato
  • acque minerali
  • aceto di vino
  • caffè, tè, camomilla.

Al Patto anti-inflazione hanno aderito 32 associazioni del Sistema Italia: in pratica, tutte le associazioni della distribuzione moderna, del commercio tradizionale, esercenti e cooperative, settore farmaceutico e parafarmaceutico: Federdistribuzione, Ancd – Conad, Ancc – Coop, Confcommercio, Fiesa – Confesercenti, Confcooperative – consumo e utenza, Confimprese, Federfarma, Assofarm, Farmacieunite, Federfardis, Mnlf, Culpi, Fnpi, Unaftisp.

L’ok plebiscitario è arrivato anche dalle principali associazioni del mondo dell’industria alimentare e non – Federalimentare, Centromarca, IBC, Union alimentari Confapi, Unionfood, Assogiocattoli, Confimi industria –, dell’artigianato – Cna, Confartigianato, Casartigiani – Cooperative – Legacoop agroalimentare, Confcooperative–Fedagripesca – e mondo dell’agricoltura – Coldiretti, Confagricoltura, Filiera Italia, Copagri, CIA.

La Premier Giorgia Meloni gongola, attribuendosi, giustamente, il merito della iniziativa, meno entusiasti sembrano la Confcommercio e altre associazioni di categoria le quali, ovviamente, sopporteranno i maggiori oneri organizzativi, impattando con le masse dei clienti i quali potrebbe essere non completamente soddisfatti allorquando dovessero trovare prodotti con prezzi non calmierati, anche perché, come avviene solitamente quando si varano provvedimenti cosi vasti da un giorno all’altro, potrebbero esserci prodotti non indicati nell’elenco divulgato dal Ministero che comunque sono stati calmierati, ma potrebbe accadere anche il contrario.

In una nota congiunta le associazioni firmatarie sottolineano il grande senso di responsabilità il settore del commercio, che accoglie ogni giorno milioni di persone nei propri punti vendita, comprendendone le difficoltà di fronte all’aumento generalizzato dei prezzi, e ha dato un riscontro immediato a questa iniziativa, come segnale concreto di aiuto alle famiglie.

L’impegno sottoscritto oggi rafforza lo sforzo che le imprese della distribuzione esprimono quotidianamente con soluzioni di convenienza e risparmio.

A fronte dell’impegno del settore del commercio le associazioni firmatarie del protocollo auspicano che anche gli altri comparti della filiera, in particolare il mondo dell’industria di produzione dei beni di largo consumo, intervengano subito in maniera concreta.

Più caute sono le associazioni dei consumatori.

Ad esprimere non poche perplessità riguardo alla mossa (definita demagogica) del governo è Assoutenti, che plaude all’accordo perché “almeno –dice– consentirà agli italiani un qualche risparmio”, ma mette in guardia sulle “troppe incognite” che rischiano di trasformare il “paniere tricolore” nell’ennesimo buco nell’acqua.

“Attendiamo risultati sul campo” commenta Assoutenti, che il 4 ottobre chiederà al ministro Urso di avviare un monitoraggio sull’andamento del paniere.

L’Unione Nazionale Consumatori, invece,boccia l’iniziativa.

“Uno spettacolo scadente” tuona il Presidente Massimiliano Dona.

“Un patto senza obblighi, in cui ci si appella al buon cuore di chi lo ha sottoscritto, perché diventi più buono. Un fioretto in previsione del prossimo Natale. Una presa in giro per le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese: ci si approfitta del fatto che a ottobre dello scorso anno si era raggiunto il record dell’inflazione, +11,8% contro il +5,4% tendenziale di agosto 2023, meno della metà, per poter cantare vittoria e gridare al successo del trimestre anti-inflazione, dato che, nel confronto tra ottobre 2023 e ottobre 2022, saràinevitabile un crollo dell’inflazione. Ma si tratterà solo di un effetto ottico dovuto alla matematica” spiega Dona.

Ma le varie dichiarazioni e controdichiarazioni non debbono farci dimenticare che la questione deve essere monitorata momento per momento in quanto, per le passate esperienze, nessuno può garantire a priori che non ci saranno forzature.

Chi garantisce che il pizzicagnolo sotto casa o il grande supermercato non apponga il bollino tricolore accanto ad un prodotto il cui prezzo sia stato già aumentato?

Non dimentichiamo la tristissima esperienza fatta in occasione dell’entrata in vigore dell’Euro, fase che nessun organo costituzionale si preoccupò di monitorare; e i consumatori si trovarono, da un giorno all’altro, a pagare un euro il prodotto che il giorno prima costava mille lire, in pratica i prezzi raddoppiarono da un giorno all’altro, e per anni abbiamo pagato le conseguenze, e quella diabolica forzatura forse ancora oggi ci danneggia.

Vediamo ora come funziona il Trimestre anti-inflazione.

Per 3 mesi, fino a fine annonegozi e supermercati aderenti proporranno i prodotti a prezzo ridotto.

In particolare, le nuove iniziative riguarderanno beni di largo consumo e alimentari, prodotti per la casa e la cura della persona, realizzate con offerte speciali, sconti e promozioni dedicate, ed evidenziate da un bollino appositamente creato dal governo, che riprende i colori della bandiera italiana e riporta la scritta “Trimestre anti-inflazione”.

L’iniziativa vale anche online nel caso in cui il singolo esercente decida di esporre il bollino nel carrello online. Le modalità di sconto come detto possono essere diverse a seconda del supermercato: prezzi fissi, promozioni, iniziative sui prodotti a marchio del distributore –il cosiddetto private label– , carrelli a prezzo scontato o unico.

L’ottima notizia è che ne possono beneficiare tutti: le promozioni sono accessibili a tutti, indipendentemente dall’indicatore Isee, dall’età e dall’eventuale diritto ad altre misure di aiuto, come l’Assegno di inclusione.

Non esiste un vero e proprio elenco dei prodotti che rientrano nel Patto anti-inflazione. Ciascun negozio o supermercato può scegliere liberamente gli articoli che saranno oggetto della promozione anti-inflazione, purché siano beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, compresi quelli rientranti nel “carrello della spesa”, e anche prodotti per l’infanzia e la cura della persona.

Gli esercenti, ribadiamo, hanno massima libertà nella scelta dei prodotti da inserire nel paniere tricolore, purché facciano parte dei beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo, compresi i prodotti per l’infanzia e la cura della persona.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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