scritto da Nino Maiorino - 08 Settembre 2024 07:25

Sua eminenza “La mozzarella in carrozza”

foto tratta da Giallo zafferano

Probabilmente non è un piatto che viene preferito nel periodo estivo, in quanto la sua composizione e preparazione lo rende un tantino pesante, nonostante la sua squisitezza.

Probabilmente anche la sua preparazione è un poco macchinosa, perché prevede la frittura finale in olio, e friggere con olio in padella con il caldo estivo certamente non è una buona prospettiva, anche perché la squisitezza della pietanza induce a chiedere il bis, certamente non con grande piacere di una massaia o cuoca.

Ma noi, che ci sforziamo di essere amanti delle buone pietanze, anche se semplici, abbiamo anche la costanza di attendere che il caldo si attenui per fare una bella scorpacciata di sua eminenza “La mozzarella in carrozza”.

Le cui caratteristiche ci sono venute sott’occhi leggendo ciò che ha scritto qualche giorno addietro il blog “cibo-to-day” che, diciamo la verità, ci ha lasciati con l’acquolina in bocca.

La mozzarella in carrozza è uno di quei piatti che rappresentano perfettamente l’anima della cucina italiana: semplice, genuina, eppure capace di conquistare i palati di tutti.

Questo piatto, che oggi è amato come cibo di strada, inglesizzato come street food o come sfizioso antipasto, affonda le sue radici nella tradizione culinaria campana.

La sua storia è strettamente legata all’ingegno delle famiglie italiane di un tempo, abili a trasformare ingredienti semplici e avanzi in autentiche specialità gastronomiche.

Vediamo la storia della mozzarella in carrozza e perché si chiama così questo piatto considerato tra i più ghiotti d’Italia.

La pietanza è nata nell’ambiente contadino e popolare per riutilizzare il pane raffermo e la mozzarella non più freschissima.

Questo piatto, divenuto iconico nelle cucine di Napoli e Roma, è stato a lungo associato alla tradizione casalinga e ai pranzi della domenica, quando le famiglie si riunivano attorno al tavolo per condividere piatti semplici ma ricchi di gusto.

Ecco la sua storia e come si prepara.

Le origini: un piacere contadino

La mozzarella in carrozza nasce quindi come piatto di recupero nel 1800, una soluzione pratica e gustosa per utilizzare la mozzarella non freschissima e il pane raffermo.

Nelle case contadine, dove nulla veniva sprecato, la creatività in cucina era d’obbligo.

Così, il pane di qualche giorno veniva farcito con la mozzarella (tradizionalmente di bufala), passato nell’uovo e nel pangrattato, e infine fritto in olio bollente.

Il risultato? Un croccante involucro dorato che racchiude un cuore di mozzarella filante.

Perché si chiama così

Il nome sembra richiamare l’immagine della mozzarella “trasportata” in un guscio di pane, come se fosse in una specie di carrozza.

In una versione più fantasiosa, si potrebbe pensare che la mozzarella, adagiata sul pane, si scioglie durante la frittura, creando, quando viene addentata, dei filamenti simili a “briglie” che guidano le fette come fossero una carrozza.

Una spiegazione storica, invece, suggerisce che nell’Ottocento, durante il trasporto del latte su carrozze, il movimento continuo lo facesse cagliare, trasformandolo in formaggio fresco al momento dell’arrivo a destinazione.

Da qui potrebbe derivare il nome “mozzarella in carrozza”.

Un’altra interpretazione rimanda alla forma rotonda delle ruote delle carrozze e alle fette di pane, all’epoca spesso tondeggianti, oggi sostituite da fette di pan carré o pan bauletto quadrate; e così è andata a farsi benedire la buona abitudine di utilizzare il pane raffermo per non buttarlo nella pattumiera.

Nel corso del tempo, la mozzarella in carrozza ha guadagnato popolarità anche fuori dai confini regionali, diventando una presenza fissa nei menu delle trattorie e dei ristoranti di tutta Italia.

La sua preparazione, pur restando fedele alla ricetta originale, ha visto alcune varianti: c’è chi aggiunge una fetta di prosciutto o di acciuga per arricchire il sapore, e chi preferisce una cottura più leggera in forno.

Chiara Maci, una blogger, cuoca, conduttrice televisiva e scrittrice italiana, originaria di Agropoli, utilizza una fogliolina di basilico, un’usanza ereditata dalla madre che dà un profumo incredibile e un contributo in più al piatto.

Come si prepara la mozzarella in carrozza

Si parte da due fette di pane morbido senza bordi e si riempiono con una o due fette di mozzarella (viene suggerita quella vaccina per pizza perché non rilascia acqua in cottura); poi si passa il pane già farcito prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel pangrattato.

L’unica accortezza è quella di sigillare bene i bordi con la panatura, in modo da non far fuoriuscire il contenuto.

E poi via nell’olio di semi bollente (noi suggeriamo olio extravergine d’oliva) fino a doratura.

Mangiarla appena fatta è d’obbligo!

Buon appetito.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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