Trovato dopo 58 anni il cranio del dodicenne Keith Bennet
Si chiamava Keith Bennet, era un ragazzo di 12 anni che venne ammazzato nel 1964 da Ian Brady e Myra Hindley, due serial-killer, ai quali sono stati attribuiti tanti altri delitti.
Dopo 58 anni la polizia britannica ha rinvenuto il cranio di Keith Bennett, e al momento gli esperti stanno analizzando un piccolo campione dei resti e alcuni vestiti ritrovati a Saddleworth Moor vicino a Manchester.
Se i resti venissero identificati come quelli di Keith, si tratterà di una scoperta molto tragica, dal momento che il luogo di rinvenimento si trova a poche centinaia di metri da dove sua madre, Winnie Johnson, veniva regolarmente fotografata, essendo tornata spesso a Saddleworth Moor prima della sua morte nell’agosto del 2012.
Saddleworth Moor si trova nella zona di Dark Peak del Peak District National Park, è una brughiera nel nord ovest dell’Inghilterra, raggiunge oltre 1.312 piedi sul livello del mare, nella Contea di Manchester.
A ritrovare i resti del piccolo Keith è stato l’investigatore amatoriale Russell Edwards che ha subito contattato la polizia dopo aver scavato in un’area dove il terreno sembrava essere stato smosso. Le indagini sono quindi ripartite.
La polizia di Greater Manchester ha dichiarato che è alle primissime fasi della valutazione delle informazioni che sono state portate alla sua attenzione, ed è quindi troppo presto per essere certi che si tratti effettivamente di resti umani e, in particolare, di quelli di Keith.
Il ragazzo era stato visto per l’ultima volta dalla madre nella prima serata del 16 giugno 1964, quando il piccolo aveva lasciato la sua casa in Eston Street per dirigersi verso la casa di sua nonna.
A ucciderlo erano stati i serial killer Ian Brady e Myra Hindley.
Chi erano i due serial-killer?
Ian Brady, nato il 2 gennaio 1938 e Myra Hindley, nata il 23 luglio 1942, è stata una delle coppie di serial-killer più feroci che la storia ricordi. Prima del loro arresto nel 1965, a Hayde, nel Regno Unito, avevano rapito e stuprato cinque ragazzi tra i 10 e i 17 anni, che dopo vennero ammazzati.
Alcuni delitti si consumarono nello scenario spettrale della landa inglese di Saddleworth, tanto che i gli omicidi divennero noti come i “delitti della brughiera”.
La coppia, come spesso avviene in questi casi, era composta da una donna sottomessa e da un uomo sadico e dominante: tuttavia, come altrettanto spesso avviene nelle coppie miste di serial killer, sebbene reclutata per la sua malleabilità, la donna può diventare molto più sadica e feroce del compagno, provando un autentico piacere a uccidere e torturare le vittime.
Myra e Ian si erano conosciuti nel 1961 a Manchester, alle rispettive età di 19 e 23 anni.
La vita di Ian Brady, nato Stewart e poi adottato dalla famiglia Sloan di Galsgow, comincia con quella che si dice ‘un’infanzia difficile’. Sua madre dovette affidarlo perché non aveva i soldi per crescerlo e il giovane Ian subì il trauma del distacco. I suoi anni giovanili si caratterizzarono per un comportamento aggressivo ai limiti della legalità che lo portò in cella più di una volta per furto.
Fu proprio durante la libertà vigilata, che fu costretto a trascorrere a casa della madre a Manchester, che prese il cognome “Brady” dal nuovo marito della madre. Anche nella nuova città fu arrestato per furto, ma qualche tempo dopo subì un cambiamento radicale: cominciò a studiare alla biblioteca pubblica dedicandosi alla lettura per intere giornate; oggetto preferito dei suoi studi fu il “Mein Kampf” di Adolf Hitler.
In questa fase della sua vita conobbe Myra. La ragazza, figlia di un ex militare alcolista, aveva alle spalle una storia di violenza e brutalità; da bambina veniva picchiata ogni giorno e minacciata di ritorsioni se non avesse fatto altrettanto all’esterno, con amici e compagni di scuola; in pratica la famiglia la addestrava alla violenza.
Diventata adulta, mostrò subito difficoltà a mantenere un impiego, e anche un fidanzato, finché non incontrò Brady; i due cominciarono a trascorrere molto tempo insieme condividendo la lettura di libri di ispirazione nazista che esasperarono l’indole sadica e violenta di entrambi; insieme, suggestionati dalle letture e dal cinema, cominciarono a progettare anche il ‘delitto perfetto’.
Le violenze e i delitti vennero compiute nell’arco di due anni, dal 12 luglio 1963 al 6 ottobre 1965
La prima vittima prescelta fu Pauline Reade di 16 anni. La ragazza venne attirata con l’inganno nella brughiera Saddleworth e, mentre Myra aspetta in disparte, Ian le tagliò la gola dopo averla violentata.
La seconda vittima, con stesso copione, fu John Kilbride, 12 anni. Il ragazzino venne avvicinato dalla Hindley in un mercato da dove venne prelevato e portato, con una scusa, nella stessa brughiera. Qui il bambino venne violentato e strangolato.
La terza vittima fu Keith Bennett, anche lui 12 enne, che venne rapito, violentato e ucciso nello stesso modo; è presumibilmente di questo ragazzo che è stato rinvenuto, dopo 58 anni, il cranio.
La vittima successiva, la quarta, fu Lesley Ann Downey, una bambina di 10 anni che venne avvicinata durante una fiera. La piccola venne portata nella casa dei due fidanzati, dove fu costretta a posare per delle foto pornografiche, poi la violentarono e la uccisero.
La vittima successiva, la quinta, fu Edward Evans, un adolescente adescato alla stazione centrale di Manchester. Il ragazzo venne attirato in casa di Brady e ucciso a colpi d’ascia, davanti al cognato 17enne della Hindley, David Smith, marito della sorella minore Maureen.
Il giovane rimase sconvolto dallo spettacolo a cui aveva dovuto assistere e dopo averne parlato con la moglie, venne convinto a denunciare in forma anonima la “coppia diabolica”.
La soffiata portò alla perquisizione della casa dei due fidanzati, all’interno ella quale venne trovato il cadavere di Evans, un nastro registrato con le urla della piccola Lesley e alcune foto della brughiera di Saddleworth Moor.
La perquisizione portò anche al ritrovamento dei corpi di Lesley Ann Downey e John Kilbride.
Dopo un processo lampo i due vennero condannati all’ergastolo.
Nel 1985, Ian Brady confessò al giornalista Fred Harrison del The Sunday People, di aver ucciso anche Pauline Reade e Keith Bennett, confermando i sospetti della polizia.
Myra è morta a novembre 2002 all’età di 60 anni; Brady è morto nel 2017 dall’età di 79 anni, dopo aver trascorso i suoi ultimi giorni in ospedale, dove, tra la rabbia dei parenti delle vittime, venne assistito e alimentato forzatamente.
Il rinvenimento dei resti del cranio del dodicenne potrebbe portare, se confermato tale, alla riapertura delle indagini nella zona dove è stato ritrovato, per accertare se nel luogo sono presenti altri reperti che potrebbero portare alla identificazione di altre vittime, non emerse all’epoca del processo.