scritto da Nino Maiorino - 11 Gennaio 2024 07:21

Storiacce, abusi sui minori: cosa accedeva nei secoli scorsi

“Oggi i minori godono di una legislazione che li protegge: ma cosa accadeva nei secoli scorsi?”

Gli abusi sui minori, così come i femminicidi, sono delitti che vengono continuamente commessi, nonostante oggi vi siano leggi, forse troppe, che prevedono pene severe per chi li commette.

Se ne parla continuamente da anni, ma sembra che qualcosa non vada perché, nonostante il tanto parlarne e le tante leggi, tali delitti sembrano aumentare, verrebbe da dire che più se ne parla e più se ne commettono.

Certamente non è così, ma desideriamo soffermarci su questo concetto in quanto, nonostante il tanto parlare, le tante leggi e le numerose condanne, non si riesce ad arrestare la spirale della violenza contro donne e minori.

Per quanto riguarda le donne, potrebbe esserci una sorte di considerazione dei motivi esasperanti che potrebbero indurre l’uomo a commetterli: siamo tra coloro che sostengono che se le donne non istigassero, probabilmente il numero dei delitti diminuirebbe; ci rendiamo conto che, per i delitti contro le donne, dopo quanto abbiamo detto, ci subisseranno di contumelie, ma in tanti dovrebbero fare un esame di coscienza prima di assolvere a priori le “femminucce”.

Per quanto riguarda i minori siamo di opinione del tutto opposta perché il fattore provocazione in questo caso non esiste.

E veniamo, ora, proprio ai delitti contro i minori, oggi ampiamente tutelali: ma fu così anche in passato?

Ma nel 19° secolo, e in quelli precedenti, un bambino che subiva abuso a casa veniva in qualche modo protetto?

La risposta è “no”, nessuno lo proteggeva, la famiglia poteva fare del bambino ciò che voleva.

La foto che introduce questo articolo è stata scattata nel 1874 negli USA, dove non c’era nessuna legge che proteggeva i bambini abusati, o in qualche modo oppressi: è evidente la condizione fisica di questa bambina, ferita (si notino la profonda ferita sul lato sinistro del viso e le ferite sulle gambe), sporca, sofferente, depressa; la espressione di tristezza del volto è chiara.

Gli animali avevano più diritti dei bambini. I genitori punivano e torturavano i loro figli senza perderci una parola e senza buone ragioni, e potevano fare di essi ciò che volevano.

Questa è la testimonianza in tribunale di Mary Ellen McCormack, allora 10 anni Viveva a Hell ‘s Kitchen, un quartiere di New York dove vivevano gli immigrati irlandesi che erano fuggiti dalla carestia del loro paese d’origine.

Mary Ellen fu vittima di gravi abusi da parte della sua madre adottiva fin da quando era una bambina.

In Tribunale dichiarò: “Mio padre e mia madre sono entrambi morti. Non so quanti anni ho. Non ricordo un periodo in cui non ho vissuto con i Connolly.

“La mamma mi picchiava ogni giorno. Lo faceva con una frusta intrecciata. La frusta lasciava sempre segni neri e blu sul mio corpo. Ora ho dei segni neri e blu sulla testa fatti da mamma e ho anche un taglio sul lato sinistro della fronte. Questo è stato fatto da un paio di forbici. Mi ha colpito con le forbici e mi ha tagliato.

“Non ricordo di essere mai stato baciata da nessuno – non sono mai stata baciata da mamma. Non sono mai stato presa in grembo e accarezzata da mia madre.

“Non ho mai osato parlarne con nessuno perché mi avrebbero picchiato per questo.

La mamma non mi ha mai detto niente quando mi picchiava.

“Non voglio più vivere con la mamma per il modo in cui mi picchia.   

Mary Ellen era rimasta orfana in tenera età e poi fu adottata.

Il suo padre biologico era un soldato che morì nella seconda battaglia di Cold Harbor in Virginia. Sua madre, una lavandaia, non poteva più occuparsi di sua figlia, così la affidò all’orfanotrofio cittadino di Blackwells Island.

Poco dopo Mary Ellen fu adottata da una coppia di Manhattan, Thomas e Mary McCormack.

Ma Thomas morì poco dopo l’adozione e la sua vedova sposò Francis Connolly.  In seguito, la madre adottiva era infelice e sopraffatta e abusava di Mary Ellen in tutto e per tutto, scaricando sulla bambina le sue frustrazioni.

La nuova madre costringeva la bambina ai lavori forzati, la picchiava, la tagliava e la bruciava e la chiudeva regolarmente in un armadio.

Quando una vicina preoccupata riuscì ad entrare all’appartamento di Connolly, scoprì Mary Ellen gravemente malnutrita e coperta di cicatrici; era scalza, anche se era un inverno gelido a New York.

Questo è il luogo in cui viveva Mary Ellen.

Una giuria condannò la madre adottiva ad un anno di prigione per violenza.

Quella fu la prima volta che l’abuso sui bambini fu ufficialmente riconosciuto e punito.

E quello stesso anno, grazie anche alla stampa che pubblicizzò il caso, fu fondata la New York Society for the Prevention of Cruelty to Children, la prima organizzazione del genere.

Quella fu la prima voce per i bambini.

 

Il pestaggio e le violenze sui bambini sono stati vietati per legge in Germania solo 15 anni fa: incredibile.

E anche in Italia, non è del tutto vietato di picchiare i bambini, è vietato solo l’abuso, quindi c’è spazio per la  “interpretazione”.

E’ chiaro che non può essere vietato per legge di picchiare i bambini, ovviamente con moderazione e per soli fini educativi, anche se noi preferiremmo che i genitori/educatori fossero così maturi da adottare la strada del convincimento, perché educare è anche convincere ad avere un certo comportamento e darsi certe regole.

 

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.