scritto da Gildo De Stefano - 09 Ottobre 2020 10:09

Scrivi, paga e pubblichi un libro… forse!

Sempre più scrittori in cerca di premi. I premi letterari sono diventati importanti vetrine, per chi scrive e per le città che li ospitano.

Negli ultimi decenni si sono moltiplicati e, spesso, è difficile districarsi in questo Mare Magnum. Essi fanno bene a tutti: agli scrittori, che diffondono le loro opere; agli editori, che vendono di più; al pubblico che ancora legge e a quello che ne ha perso l’interesse; alle aziende e alle istituzioni. Tuttavia da qualche decennio sono diventati un vero e proprio business, passando da una partecipazione del tutto gratuita ad un contributo cospicuo di partecipazione, come nel caso del più ambito per gli inediti, il Premio Calvino che è passato dagli anni ’90 gratuito ad oggi a pagamento per una cifra di €. 150.

A dispetto di quanto racconta la statistica, in Italia esiste un variegato fermento letterario che dà voce a scrittori e editori. A tal proposito, è eccellente il ruolo capillare delle associazioni culturali disseminate sul nostro territorio. Ma che significato assume nella nostra contemporaneità il Premio Letterario? Nel tempo dell’immagine, del “tutto e subito” e dei rapporti digitali, un premio letterario è un invito a condividere la passione per la scrittura, la lettura e la cultura. Ovunque in Italia si organizzano iniziative collaterali: seminari, convegni, presentazioni di libri e incontri con scrittori, e anche mostre d’arte, soprattutto coinvolgendo le nuove generazioni e le categorie sociali più bisognose di attenzione; così, attraverso il Premio, si porta la città organizzatrice in tutto it mondo: uno scrigno prezioso, colmo di meraviglie storiche, artistiche e paesaggistiche.

Sicuramente una volta non c’erano tutte queste opportunità. Forse adesso di premi ce ne sono troppi, e chi si avventura sui web deve informarsi bene. Il Premio coinvolge diverse realtà culturali del territorio come Fondazioni e associazioni, scuole primarie e secondarie con incontri mirati, la realizzazione di mostre di disegni ispirati ai racconti vincitori e quant’altro.

Promuovere un premio letterario oggi fa bene a tutti: serve alle aziende e alle istituzioni, che affiancano agli interessi economici quelli per la tutela del patrimonio culturale. Oggi, forse, non c’è proporzione tra libri scritti e libri letti, eppure, ogni anno, cresce nel numero di partecipanti, il che, secondo gli organizzatori è buon segno e un buon motivo per continuare a sostenerli. Aggiungeremmo anche che è diventato -come si è detto in apertura- un business che in un certo senso discrimina gli scrittori potenzialmente ‘in grana’ da chi non è disposto a spendere soldi per la partecipazione, rimanendo nell’illusione dell’attenzione di un editore.

Saggista e musicologo, è laureato in “Sociologia delle Comunicazioni di Massa”. Tra i suoi libri ricordiamo: Il Canto Nero (Gammalibri, Milano, 1982), Trecento anni di jazz (SugarCo, Milano, 1986), Jazz moderno (Kaos, Milano, 1990), Vesuwiev Jazz (E.S.I., Napoli, 1999), Il popolo del samba (RAI-ERI, Roma, 2005) prefazionato da Chico Buarque de Hollanda, Ragtime, Jazz & dintorni (SugarCo, Milano, 2007), prefazionato da Amiri Baraka (Leroi Jones), Saudade Bossa Nova (Logisma, Firenze, 2017) prefazionato da Gianni Minà, Una storia sociale del jazz (Mimesis Edizioni, Milano 2014), prefazionato da Zygmunt Bauman. Per i “Saggi Marsilio” ha pubblicato l’unica Storia del ragtime edita in Italia e in Europa, in due edizioni (Venezia, 1984 e 1989). Ha scritto tre monografie su: Frank Sinatra (Marsilio, Venezia, 1991) prefazionato da Guido Gerosa, The Voice – Vita e italianità di Frank Sinatra (Coniglio, Roma, 2011) prefazionato da Renzo Arbore, Frank Sinatra, L'italoamericano (LoGisma, Firenze 2021); ed altre su Vinicio Capossela (Lombardi, Milano, 1993), Francesco Guccini (Lombardi, Milano, 1993), Louis Armstrong (E.S.I., Napoli, 1997), un paio di questi con prefazioni di Renzo Arbore. Collabora con la RAI, per la cui struttura radiofonica ha condotto diverse trasmissioni musicali, e per La Storia siamo noi ha contribuito allo special su Louis Armstrong. Tiene periodicamente stage su Civiltà Musicale Afroamericana oltre a collaborare con la Fondazione Treccani per le voci afroamericane. Tra i vari riconoscimenti ha vinto un Premio Nazionale Ministeriale di Giornalismo e quello Internazionale “Campania Felix” per la sua attività di giornalista per la legalità, nonché risultando tra i finalisti del Premio letterario 'Calvino' per l’inedito. Per la narrativa ha pubblicato un romanzo breve per ragazzi dal titolo Easy Street Story, (L’isola dei ragazzi Editore, Napoli 2007), la raccolta di racconti È troppo tardi per scappare (Il Mondo di Suk Editore, Napoli 2013), due edizioni del romanzo epistolare Caro Giancarlo – Epistolario mensile per un amico ammazzato, (Innuendo Edizioni, Terracina 2014, e IOD Edizioni, Napoli 2022), che gli hanno valso il Premio ‘Giancarlo Siani’ 2014, ed il romanzo storico Ballata e morte di un gatto da strada – Vita e morte di Malcolm X (NUA Edizioni, Brescia 2021), prefazionato da Claudio Gorlier, con postfazione di Walter Mauro, e supervisionato da Roberto Giammanco, e Diario di un suonatore guercio (inFuga Edizioni, Anzio 2023). È il direttore artistico del Festival Italiano di Ragtime. Il suo sito è www.gildodestefano.it

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