scritto da Nino Maiorino - 18 Ottobre 2023 06:39

Sante vergini

Sante vergini – Mosaico di Sant’Apollinare a Ravenna

Una domanda ci frulla in testa da tempo, perché nella quotidiana rubrica “Il Santo del giorno” la maggioranza delle sante sono classificate come vergini.

Può sembrare una domanda impertinente, ma fino a un certo punto, perché la cosa suscita stupore.

Ben si comprende, infatti, la santificazione di una vergine e martire, attribuibile all’avvenuto martirio, si comprende meno, invece, la santificazione determinata dal solo riconoscimento della verginità come uno degli elementi di cui si è tenuto conto, tant’è che viene costantemente menzionato.

Ma la circostanza che siano rimaste vergini è stato un merito così importante da farle santificare?

E se così fosse, non starebbe a significare che molte di quelle che non hanno avuto l’onore della santificazione siano state donne poco virtuose, magari dedite a una vita libertina?

E se la verginità non è stata una scelta ma una coincidenza, quale sarebbe il merito di queste sante?

E giacché la curiosità è uno degli stimoli della vita e della conoscenza, abbiamo voluto approfondire l’argomento, impelagandoci in una ricerca dalla quale abbiamo ricavato, a questo scopo, non molto, ma, in compenso è stata fruttuosa per altri versi, perché dalla stessa abbiamo scoperto alcune cose interessanti su santi e beati.

La prima cosa rilevata è che dal 1588 sono stati proclamati 1.726 santi della Chiesa cattolica, il che significa che solo da tale anno siano state puntualmente elencate le  santificazioni.

Inoltre abbiamo appreso anche che l’andamento della santificazione non è stato costante in quanto dal 1592 al 1978 ne sono stati proclamati solo 302, una percentuale ridottissima, in media meno di uno all’anno.

Tra l’altro la grande maggioranza risale al periodo tra il 1846, anno di inizio del pontificato di Pio IX, e il 1978.

In precedenza, infatti, se ne contano solo 64, e dei pontefici succedutisi in quel periodo solo Benedetto XIII, tra 1724 e 1730 arriva in doppia cifra, proclamandone 10.

In diversi pontificati non ne viene proclamato nessuno, ad esempio tra 1644 e 1655 (Innocenzo X), o tra 1676 e 1689 (Innocenzo XI) o ancora tra il 1769 e il 1800 (Pio VII e Pio VII).

È Pio IX che, nel suo lunghissimo pontificato di 32 anni (dal 1846 al 1878) comincia a essere più generoso, creando 52 nuovi santi.

Discretamente prolifico è stato anche Leone XIII con 18 canonizzazioni tra il 1878 e il 1903.

Dopo Pio X e Benedetto XV (dal 1903 al 1922), sembrano tornare vecchi ritmi: Pio XI (dal 1922 al 1939) con 34 santificazioni e Pio XII (dal 1939 al 1958) con 33 santi proclamati riprendono un trend sostenuto, e con i 10 proclamati da Giovanni XXIII (dal 1958 al 1963).

Ma l’accelerazione vista da Pio IX in poi non è nulla in confronto a quella che impone Giovanni Paolo II in 27 anni, durante i quali il numero dei santi proclamati è più che raddoppiato.

Infatti il Papa polacco ne ha proclamati ben 482.

Benedetto XVI diminuisce il ritmo e si limita a 44 canonizzazioni,

Ma è con Papa Francesco che si raggiungono livelli mai visti prima: in soli 6 anni i nuovi Santi sono 898.

Papa Francesco è stato il più prolifico fra i Pontefici, infatti ha canonizzato in una volta sola gli 800 martiri di Otranto, uccisi dai turchi nell’assalto alla città pugliese nel 1480.

Se non fosse per questi il ritmo sarebbe leggermente inferiore a quello di Giovanni Paolo II, che pure fece canonizzazioni di massa, come quella, nel 2000, dei 119 martiri compagni di Agostino Zhao Rong, ucciso in Cina nel 1815, o nel 1988 dei 117 martiri del Vietnam, sempre risalenti al XIX secolo.

Quanti siano quindi oggi i Santi e i beati nella Chiesa è praticamente impossibile dirlo con assoluta certezza.

Anche perché fino al 1234 le Chiese locali potevano dichiarare santi in autonomia e fu solo Gregorio IX che riuscì ad avocare al pontefice il diritto alla proclamazione.

C’è di più; fino al 1483 i beati e i santi venivano enumerati insieme.

Solo nel 1483, con Sisto IV, si affermerà la distinzione giuridica tra Santi e Beati; secondo il “Martyrologium Romanum”, una delle fonti più autorevoli, si è arrivati nell’ultima edizione del 2004 a 13.539 tra Santi e Beati; i santi potrebbero essere 6.881.

Oggi è chiaro come si sia a quasi 15 mila dopo le infornate fatte tra il 2004 e il 2019.

Da notare che i nomi elencati sono 6588, ma su alcuni siti si parla 6881 santificati, alcuni neanche nominati, come spesso è capitato per i martiri e le persecuzioni di massa, ma che condividono la santità.

Molti dei santi chiaramente si perdono nel mito, risalgono ai tempi del primo cristianesimo, quello delle catacombe, ma il sempre maggiore numero delle proclamazioni sta creando nuove generazioni di santi, di cui abbiamo foto e video, come, ad esempio, di quelli che fanno da Patroni delle nostre città.

Concludiamo con la differenza tra santo e beato.

Il processo di canonizzazione di un santo è più complesso e richiede più tempo rispetto a quello di beatificazione, che rappresenta una tappa intermedia nel percorso verso la santità.

La Chiesa richiede generalmente che siano provati almeno due miracoli per la canonizzazione di un santo, mentre per la beatificazione è sufficiente un solo miracolo; inoltre la venerazione di un santo è universale, mentre quella di un beato è limitata ad alcune regioni o comunità locali.

Il santo è una persona che, dopo la morte, è stata proclamata dalla Chiesa cattolica come esempio di virtù cristiane e di vita santa, ed è stata elevata alla gloria degli altari, ovvero riconosciuta come degna di essere venerata pubblicamente in tutto il mondo cattolico.

La canonizzazione di un santo è l’atto attraverso il quale la Chiesa riconosce pubblicamente che una persona si trova in cielo e intercede per i fedeli.

Il beato, invece, è una persona che è stata proclamata dalla Chiesa cattolica come venerabile, ovvero che ha vissuto una vita di virtù cristiana in grado di ispirare gli altri, ma che non ha ancora raggiunto lo status di santo.

La beatificazione è il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa cattolica che una persona si trova in cielo, ma limitatamente a una determinata regione o comunità, e che può essere venerata solo in quei luoghi o presso quelle comunità; se e quando verrà santificata rientrerà nella categoria superiore.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

Una risposta a “Sante vergini”

  1. Dovremmo chiederci ,come faccio io, sul perchè tutti i santi a calendario sono martiri e le sante vergini … Possibile che non sia esistito un santo vergine?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.