San Valentino Torio, storia e tradizione della “purpett e’ pastenaca” in onore del Santo Patrono
Ogni anno, infatti, il paese si riempie di fiumi di gente e si vivono momenti di autenticità, si gustano cibi genuini, primo fra tutti la
La città di San Valentino Torio festeggia il 14 febbraio il suo Santo Patrono, San Valentino, da cui deriva l’appellativo di “Città degli innamorati”.
L’evento inonda di luce e colori il piccolo comune dell’Agro rinomato per le coltivazioni di pomodoro San Marzano che, per l’occasione, veste le sue strade e suoi vicoli con caratteristiche luminarie a tema d’ amore per la festa in onore di San Valentino Prete e Martire e la kermesse Saint Valentine in Love.
Ogni anno, infatti, il paese si riempie di fiumi di gente e si vivono momenti di autenticità, si gustano cibi genuini, primo fra tutti la famosa polpetta di pastenaca, cioè di carota, tipica di San Valentino e rinomata come “purpett e’ pastenaca” che è possibile degustare in una sagra appositamente dedicata e che si organizza dal 1981.
L’ingrediente base della preparazione è la pastenaca, una varietà di carota dalla radice più grande e dalla pelle di color nocciola e molto sottile, mentre la profumatissima polpa è di colore bianco avorio. Molto usata in Italia fino al Rinascimento per poi essere soppiantata dall’arrivo della patata, la pastenaca ha rappresentato fino al secondo dopoguerra la coltura simbolo per l’agricoltura del territorio e quindi l’alimento più presente sulle tavole dei sanvalentinesi.
Si tratta di un’antichissima usanza che si tramanda di generazione in generazione e che prevede l’utilizzo di ingredienti poveri per la preparazione: mollica di pane tipo cafone napoletano, uova, formaggio (pecorino romano e parmigiano reggiano), prezzemolo, sale e pepe. Dal composto se ne ricavano delle piccole palline che verranno fritte in abbondante olio. Potrete così gustare uno dei piatti tradizionali di San Valentino.