Con i tempi che corrono non sono mai sprecati consigli e suggerimenti su come contenere le spese; considerato il periodo di freddo incombente, occupiamoci del tema del risparmio sul riscaldamento domestico, evitando gli errori più comuni a cui deve badare chi riscalda casa per non rischiare di compromettere l’efficienza dell’impianto e dei consumi
Infatti, l’inverno è sopraggiunto e il freddo è in arrivo: dopo il mese di ottobre, quello di novembre e la prima parte di dicembre abbastanza miti, l’ultima parte dell’anno ci porterà temperature rigide; perciò riscaldare la propria abitazione diventa fondamentale, ma è fondamentale anche essere attenti alla spesa: quest’anno, più di prima, è importantissimo avere un ottimo rapporto efficienza-costi.
Termosifoni o termoconvettori: differenze e quali sono i più convenienti
Al giorno d’oggi per riscaldarsi in inverno esistono tante valide soluzioni. I termosifoni o i termoconvettori sono i mezzi più comuni che si contraddistinguono per la semplicità di utilizzo e per la loro efficacia.
Entrambi scaldano la casa in modo efficiente, ma qual è la differenza? E quanto consumano?
Cerchiamo di mettere a confronto termosifoni e capire qual è la scelta più conveniente.
Termosifoni
Uno dei mezzi di riscaldamento più usati nelle case degli italiani è l’impianto di termosifoni, il quale può essere alimentato a gas o tramite camino o stufa.
Nel primo caso l’acqua necessaria al riscaldamento dei pannelli viene riscaldata da una caldaia, nel secondo caso si utilizza il calore generato dalla combustione di legna o pellet.
L’acqua, circolando nei pannelli, li fa riscaldare e di conseguenza si riscalda anche l’aria circostante. L’aria riscaldata dal termosifone che circola nella stanza è una via di mezzo tra convezione e calore radiante.
Per chi sta ristrutturando o ha intenzione di ristrutturare la propria abitazione, un passaggio fondamentale è il posizionamento dei radiatori e la scelta del radiatore o termosifone più efficiente. Nelle case costruite decenni or sono, parliamo degli anni del boom edilizio, si aveva l’abitudine di posizionare i termosifoni sulla pareti esterne, in genere sotto le finestre; scelta sbagliata, perché le pareti esterne sono le più fredde il che influisce negativamente.
Il suggerimento, in caso di ristrutturazione completa dell’appartamento, è quello di posizionare i termosifoni sulle pareti interne.
Se, però, i termosifoni debbono rimanere sotto le finestre, è buona norma posizionare tra essi e la parete appositi pannelli che ostacolano la perdita di calore verso l’esterno.
Ugualmente utile scegliere il termosifone da adottare, di acciaio o di alluminio, da sostituire a quello classico di ghisa, il quale, nonostante molte preferenze, sembra oggi meno efficiente di quello di acciaio.
La scelta del termosifone è importante perché consente di aumentare il calore nelle stanze e mantenerlo più a lungo: la scelta di un termosifone idoneo, adatto alle proprie esigenze, aiuta anche a risparmiare in bolletta.
Tra un termosifone in acciaio e uno in alluminio quale scegliere? Ci sono pro e contro per entrambe le tipologie ed è bene conoscerle per scegliere in maniera più consapevole.
I termosifoni di ghisa, che dal punto di vista dei prezzi si posizionano al 2° posto tra i tre, sono quelli più lenti a riscaldarsi ed a raffreddarsi.
Al primo posto per il prezzo sono i termosifoni di acciaio, in assoluto i più costosi, che si riscaldano in modo piuttosto rapido ma riescono anche a mantenere la temperatura più a lungo quando la caldaia si spegne.
Chiudono la classifica quelli in alluminio, i meno costosi ma pure meno ingombranti, con tempi di riscaldamento e raffreddamento abbastanza rapidi.
La scelta non è difficile, ovviamente influisce anche il prezzo e le disponibilità economiche.
Un termosifone di acciaio può costare tra i 200 e i 300 euro, circa 50-100 euro in più rispetto a quello classico di ghisa.
Un impianto di termosifoni ha bisogno di una corretta manutenzione per essere mantenuto sempre efficiente. Molto spesso si commettono degli errori, all’apparenza banali, che però vanno ad incidere molto sul corretto funzionamento dell’impianto, comportando maggiori consumi e maggiori spese.
Vediamo i più comuni: si tratta di errori facilmente sanabili con piccoli accorgimenti che permettono di ottimizzare il funzionamento riducendo gli sprechi.
Lo sfiato. Spesso all’interno dei termosifoni si forma dell’aria che va espulsa per non rischiare di abbassarne l’efficienza: se ci accorgiamo che i termosifoni non si scaldano interamente e alcuni elementi restano freddi, spesso quelli più in basso, bisogna effettuare lo sfiato.
E’ un procedimento semplicissimo che può fare chiunque, senza la necessità di chiamare un tecnico specializzato. Basta seguire pochi semplici passaggi.
L’operazione si fa ad impianto spento e caloriferi freddi; posizionando una bacinella sotto la valvola laterale, questa va svitata leggermente fino a quando non inizierà ad uscire un po’ di acqua e, insieme ad essa sentiremo un leggero fischio dovuto all’aria in uscita: occorre chiudere la valvola quando fuoriesce solo acqua.
Il consiglio è di effettuare l’operazione su tutti i termosifoni presenti in casa. Non ci si deve preoccupare dell’acqua perduta in quanto il circuito è sigillato e la caldaia ha anche il compito di riempirlo dell’acqua eventualmente mancante.
Fatto questo si possono riaccendere i termosifoni e valutare se il problema si è risolto con i caloriferi che si scaldano in modo uniforme.
Il procedimento va ripetuto almeno una volta all’anno.
Non accendere tutti i termosifoni al massimo – In ogni abitazione ci sono stanze che non vengono utilizzate spesso e che per questo possono non essere riscaldate; accendere l’intero impianto al massimo soprattutto quando a casa siamo da soli rappresenta un grande spreco. Meglio regolare la temperatura di ogni singola stanza a seconda delle nostre esigenze, fino ad arrivare a spegnere i termosifoni delle stanze non utilizzate; fra l’altro la chiusura dei termosifoni in alcune stanze permette di rendere più efficienti gli altri.
In altre zone, come ad esempio la cucina dove la temperatura in genere è più alta rispetto ad altre stanze, abbassare il termostato o chiudere il termosifone potrebbe essere la giusta soluzione.
In linea di massima, si consiglia di tenere in casa una temperatura di 21°C nella stanza in cui ci troviamo e 18°C nelle altre stanze.
Non ostacolare il calore dei termosifoni – Si tratta di uno degli errori più comuni che si commettono in casa.
Non bisogna mai posizionare davanti al calorifero mobili, tende o altri oggetti. I mobili devono essere sempre posti a debita distanza. Le tende vanno tenute aperte per evitare dispersione di calore. Utile anche chiudere le persiane per ridurre eventuali spifferi dall’esterno.
Infine è bene evitare di coprire i termosifoni con panni e biancheria; meglio acquistare uno stendino che si posiziona davanti al termosifone e che non lo copre.
Teniamo presente che l’aria calda tende a salire, se la si blocca si disperde calore.
Il termoconvettore
Il termoconvettore per riscaldare la stanza utilizza il calore per convenzione: creando un vuoto aspira aria fredda dal basso per riscaldarla e mandare in circolazione l’aria calda.
I termoconvettori possono funzionare tramite energia elettrica, ad acqua o a gas.
I termoconvettori a corrente sono quelli più diffusi e anche i più pratici e semplici da usare perché non servono collegamenti a gas o caldaie; sono ideali per riscaldare stanze non troppo ampie in breve tempo. Occhio però ai consumi eccessivi di energia elettrica.
I termoconvettori ad acqua richiedono la presenza di una caldaia o di una pompa di calore che una volta riscaldata l’acqua la inviano al termoconvettore.
Sono dispositivi più complessi rispetto ad un normale termosifone. L’acqua in circolo è minore rispetto a quella dei caloriferi tradizionali e quindi si riscalda in tempi più brevi. L’aria viene riscaldata inoltre in modo molto efficace. Hanno però un costo più elevato rispetto ai termosifoni.
Infine nei termoconvettori a gas l’aria viene riscaldata da un bruciatore a gas ubicato in una camera stagna all’interno dell’apparecchio. Si tratta di un apparecchiatura più complessa, e richiede la presenza di tecnici qualificati per l’installazione: si dovrà collegare alla rete del gas e provvedere a creare una presa d’aria esterna e uno scarico dei fumi. Proprio a causa dei fumi i termoconvettori a gas richiedono controlli periodici per ragioni di sicurezza.
Termosifoni e termoconvettori: vantaggi e svantaggi
Oltre al modo diverso di funzionare tra termosifoni e termoconvettori esistono altre differenze importanti che fanno pendere l’ago della bilancio su un apparecchio anziché su un altro.
Molto dipende dalle esigenze di chi deve fare la scelta.
In primis va valutata la capacità riscaldante. Un termosifone impiega più tempo per riscaldare una stanza rispetto ad un termoconvettore ma una stanza riscaldata con un termoconvettore si raffredda più velocemente rispetto ad un termosifone il quale, per raffreddarsi del tutto, impiega diverso tempo.
Poi vanno valutate le dimensioni. Un termoconvettore può avere anche delle dimensioni molto ridotte, ideali per le stanze con poco spazio, mentre il termosifone ha bisogno di maggiore spazio ed è anche più gradevole esteticamente oltre a prestarsi anche in altri compiti (pensiamo ad esempio all’utilizzo come asciuga indumenti).
Altro aspetto da valutare è la qualità dell’aria: i termoconvettori tendono a seccarla.
Poi ci sono i consumi, i termoconvettori elettrici sicuramente sono molto costosi da un punto di vista energetico, anche se negli ultimi anni i nuovi modelli hanno fatto passi da gigante in termini di risparmio in bolletta.
Ultimo aspetto: i costi; i termosifoni sono più economici da installare ed hanno vita più lunga, i termoconvettori hanno un prezzo superiore e richiedono periodici controlli.
Termosifoni e termoconvettori: cosa scegliere?
Come abbiamo visto, entrambi gli impianti presentano vantaggi e svantaggi. Ci sono molti aspetti da valutare per capire quale scegliere come la grandezza della stanza, il tipo di impianto, il nostro budget da destinare ai consumi.
Fatte le dovute analisi, ovviamente insieme a un tecnico esperto, si avranno le idee più chiare su cosa scegliere.
Conclusioni
Per ottenere il doppio risultato della efficienza e della economicità è buona norma non puntare mai su una sola soluzione, ma mettere insieme un “mix”: noi abbiamo cercato di dare qualche suggerimento, ma sarà l’esperienza di vita e di gestione domestica a suggerire a ciascuno quali criteri e comportamenti adottare per pervenire al migliore effetto.