scritto da Nino Maiorino - 01 Luglio 2021 14:06

Problemi fiscali

Quando ieri il giornale ha pubblicato il mio articolo sulle “Amenità cavesi…”, qualcuno mi ha punzecchiato in merito al terzo argomento, quello del test degli anticorpi post vaccino covid.19.

“Ma chi è il tuo Commercialista -mi ha chiesto- mi sembra che sia più realista del re, addirittura vuole l’impegnativa del medico, ma quando mai lo ha chiesto l’Agenzia delle Entrate?…”.

E quindi mi ha costretto a fare un commento sulle peripezie del povero contribuente alle prese con la denunzia dei redditi, mod. 730 o Unico, che è la croce che tutti noi dobbiamo portare almeno una volta l’anno.

E chi scrive ha vissuto sulla propria pelle le ultime novità fiscali già in vigore dall’anno 2020, le quali hanno influenzato la denunzia dei redditi del 2021: vediamo di che si tratta.

La necessità di avere sempre una ricetta medica, anche per le prestazioni a carico del SSN e dell’ASl, deriva dal fatto che tutte le prestazioni sono codificate, e il codice è determinante se il paziente, specialmente se affetto da patologie che prevedono la esenzione dal pagamento del ticket, deve fare visite di controllo; se il medico curante sbaglia il codice, addio esenzione.

Ecco perché è buona abitudine conservare sempre una fotocopia delle ricette, proprio per avere sempre disponibili tutti gli elementi per le altre visite, ed evitare sorprese.

Inoltre, dall’anno 2020 i pagamenti “non tracciati” non vengono riconosciuti ai fini della detraibilità del 19% per le spese mediche.

Il ”tracciamento” comporta che si debba conservare la copia del documento che attesti il pagamento, copia scontrino Bancomat o Carta di credito; il pagamento può avvenire anche con assegno bancario, del quale non basta conservare la fotocopia, ma occorre anche esibire l’estratto di c/c dal quale risulti che quell’assegno è stato scaricato.

E’ credenza comune che tutte le spese sanitarie, sia per prestazioni a carico del SSN, sia per visite mediche private, vengano inserite, a cura dell’Agenzia delle Entrate, nel mod. 730 precompilato, ma questo è vero fino a un certo punto.

Infatti, l’Agenzia delle Entrate lo fa se le farmacie, i medici privati e le strutture pubbliche inviano puntualmente i flussi, cosa che spesso non avviene, anche perché qualcuno “si dimentica” di trasmetterli, specialmente i medici privati.

Quindi il mod. 730 precompilato è falsato da tali omissioni, e a rimetterci è il contribuente, il quale può inserire le spese non acquisite, ma a condizione che ne dimostri il tracciamento.

Il Fiscalista o Caf al quale si presentano i documenti per la trasmissione della denunzia ha l’obbligo (non la facoltà) di controllare tutti i documenti; se gliene sfugge qualcuno e accetta un documento per il quale non compete la detraibilità, l’Agenzia delle Entrate non può chiederne il rimborso al contribuente, ma ne risponde solo il Caf o il Fiscalista, i quali, per tutelarsi, sono stati costretti a stipulare polizze assicurative che coprano questo rischio.

In conclusione, per il contribuente, il Fiscalista e il Caf è diventato tutto più difficile, e se non stanno attenti, ci rimettono bei soldini.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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