Prendere un taxi ad Abidjan in Costa d’Avorio
Abidjan è sia tutto ciò che non ti aspetteresti da una città dell’Africa Occidentale sia tutto ciò che ti aspetteresti da essa
Abidjan non è capitale della Costa d’Avorio ma è come se lo fosse (quella che figura come capitale è Yamoussoukro, al centro del Paese). È in questa città costiera, o meglio lagunare, che si dispiega tutta la vita del paese: conta più di 5 milioni di abitanti, le strade sono gremite di taxi, moto, grandi supermercati, centri commerciali, uffici e grattacieli. Inaspettatamente maestosa, piena di contraddizioni, piena di opportunità e, al contempo, di povertà.
Abidjan è sia tutto ciò che non ti aspetteresti da una città dell’Africa Occidentale sia tutto ciò che ti aspetteresti da essa.
Passeggiando per le strade, anche se di piacevole passeggio non si può propriamente parlare, la prima cosa che potresti sentire è un forte odore di benzina che proviene dal traffico, dai tubi di scappamento delle auto e delle moto, dai numerosi embouteilliages (ingorghi) di macchine che bloccano le vie nelle ore di punta e nelle giornate di pioggia. Il clima tropicale della Costa d’Avorio, infatti, fa sì che durante la stagione delle piogge, pioggia costante e umidità rendano la città infangata e bagnata ma estremamente suggestiva.
La percentuale di umidità è talmente alta che le ante dell’armadio è meglio che rimangano aperte per non incappare in qualche macchia di muffa sui vestiti.
Se vuoi spostarti e non possiedi una macchina (solo pochissime persone ne possiedono una) basta che ti affacci in strada alzi la mano e fermi un taxi, cioè una macchina la maggior parte delle volte condivisa. Dal finestrino spieghi la destinazione, il taxista decide se per lui è comoda e se è sulla via delle fermate degli altri clienti già nella vettura. Un modo semplice ed efficiente, poco costoso, ma che è la risposta ad un sistema di mezzi pubblici poco efficiente (anche se presente). Esistono, in città, due tipi di taxi: i taxi-computer, di colore rosso-arancione e i taxi Wôrô-Wôrô di colore differente a seconda dela zona e che si muovono solo all’interno del comune di appartenenza.
Diffusissima è Yango, si tratta di un’applicazione, molto simile ad Uber, dalla grafica rossa che, come Uber, può essere usata per chiedere passaggi a domicilio, passaggi privati o condivisi (una scelta da fare al momento della prenotazione).
I guidatori di Yango sono privati, non veri tassisti, hanno le macchine tutte diverse (a differenza dei taxi, tutti dello stesso colore)con adesivi di Yango che spesso coprono gli sportelli. In capitale è possibile avere un passaggio aspettando al massimo 10 minuti a qualsiasi ora del giorno e della notte e ad un prezzo pari a circa 600 franchi (circa 1 euro) per una corsa di 10 minuti nei giorni non di pioggia.
Con la pioggia la richiesta aumenta, il traffico aumenta, aumenta il tempo di percorrenza e con essi anche il prezzo delle corse.
Le strade di Abidjan sono piene di taxi, di macchine Yango, di autobus/pulmini carichi di gente e merce. Immaginate una città popolosa come Berlino in cui quasi tutte vetture che potete vedere sulla strada sono taxi!
Un’urbanizzazione crescente, e l’aumento demografico hanno come conseguenza l’incremento del numero dei taxi per le strade della capitale Abidjan, si contano circa 20 000 taxi-computer (20 anni fa erano circa 7 000). Il prezzo della benzina in aumento e i guadagni che l’autista divide con il proprietario della vettura, solitamente in proporzione che varia tra i giorni del weekend e quelli infrasettimanali, rendono il mestiere del tassista vulnerabile e faticoso.
Difficile trasporre questo nello scenario di una città italiana dove i taxi, nell’immaginario comune, rappresentano tutt’altra cosa. In Italia, dove Uber non è utilizzato, dove la lobby dei tassisti combatte per tenersi strette le licenze e uno status elitario, nessuno (o solo pochissimi) utilizza il taxi più volte al giorno per gli spostamenti quotidiani. Lo spostamento in città su vetture con autista è il risultato della mancanza di mezzi pubblici ed ha come effetto negativo una situazione di viabilità ingestibile in alcune ore della giornata e, non meno importante, le emissioni di CO2 rendono irrespirabile l’aria.
La comodità di salire su di una macchina e di raggiungere il posto desiderato con una precisione impensabile con un bus o con una metropolitana ha i suoi aspetti negativi ma sicuramente rientra in un modo di vivere una grande metropoli a noi europei sconosciuto.
Mi sono chiesta, salendo tutti i giorni su queste vetture, per quanto esisterà ancora questo modo di spostarsi in Costa d’Avorio e se sia effettivamente destinato a venir rimpiazzato da un sistema di mezzi pubblici urbano maggiormente efficiente. Non so dare risposta a queste domande ma sicuramente ho conosciuto autisti di tutti i tipi; da quelli che non ti rivolgono parola a quelli molto interessati alla tua vita.
C’è chi trasforma il taxi in un bazar dove puoi acquistare gel igienizzante, biscotti o altro e chi ascolta musica rap a tutto volume. Una cosa in comune tutti i tassisti ivoriani però la hanno: non ti sognare di pagare la corsa con una banconota di grande taglia, nessuno avrà mai resto da darti!