Pier Paolo Pasolini, petizione per la riapertura delle indagini sulla sua morte

Pier Paolo Pasolini è stato un poeta, scrittore, sceneggiatore e regista italiano.
Morì tragicamente all’età di 47 anni, su una spiaggia di Ostia.
Sul suo corpo gli inquirenti trovarono segni di percosse e delle ruote dell’auto che probabilmente lo aveva investito.
Ancora tanti misteri aleggiano sulla tragica morte di questo grande intellettuale, il quale aveva una caratteristica che oggi non farebbe nessuna notizia e non desterebbe lo scalpore che all’epoca era eclatante: Pier Paolo Pasolini aveva quello che allora si definiva “il vizietto” del quale ci si doveva vergognare, e anche il suo partito di riferimento, il PCI, cercava in tutti i modi di nasconderlo, giungendo al punto di ignorare Pasolini in tante occasioni.
Pier Paolo Pasolini era gay: oggi è una cosa che non fa né caldo né freddo, all’epoca era un’onta, una vergogna, una enorme negatività.
Ciononostante Pier Paolo Pasolini si era ritagliato, nel mondo della cultura e dell’arte, un suo spazio, ed è più che probabile che, per la notorietà che aveva raggiunto, questo aveva provocato avversioni feroci, dalle quali scaturì la sua condanna a morte.
La morte – Era il 1975 quando Pasolini venne ucciso.
La ricostruzione dell’accaduto ha molte lacune, non si è mai saputo se Pasolini si sia recato ad Ostia di sua volontà oppure sia stato indotto, magari sequestrato e trasferito su quella spiaggia per una esecuzione in piena regola, come sembrerebbe emergere dalle tracce lasciate dagli assassini.
Era stato torturato, poi ammazzato e, per essere certi che fosse morto, venne investito con la sua stessa macchina, che più volte passò sul suo corpo.
Ora, a distanza di 48 anni dalla sua scomparsa, tramite il Web si richiede la riapertura delle indagini per avere una ricostruzione definitiva di quella tragedia.
Già nel 2009 il legale della famiglia fece riaprire le indagini, dopo le dichiarazioni di Maurizio Abbatino, uno dei capi della ex Banda della Magliana, noto con il nomignolo di “Er Crispino”, delinquente e mafioso, poi pentito e divenuto collaboratore di giustizia.
Uno dei promotori della petizione è l’avvocato penalista Stefano Maccioni, legale di un cugino dello scrittore, autore del libro “Un caso mai chiuso” su quella morte, collaborato da Simona Ruffini.
Per la sottoscrizione della petizione occorre collegarsi alla pagina FB di Stefano Maccioni, digitando il link https://www.facebook.com/profile.php?id=100008959175298.