Perchè esprimiamo i desideri nella notte di San Lorenzo?
La parola “desiderio” deriva dal latino “de-sidus” che significa “mancanza di stelle”. La tradizione vuole che il 10 agosto del 253 d. C. avvenne il martirio del diacono Lorenzo, il cui pianto, secondo la leggenda popolare, ci cade addosso lo stesso giorno ogni anno, sotto forma di stelle cadenti, simbolo evocativo dei carboni ardenti dove pare fu sacrificato per volere dell’imperatore Valeriano insieme a Papa Sisto II e altri tre diaconi.
In realtà le stelle cadenti non sono altro che meteore, frammenti di corpi celesti che attraversano l’atmosfera terrestre ad alta velocità disgregandosi e rilasciando un ingente quantitativo di energia, responsabile della traccia brillante che vediamo apparire nel buio. Ruotando intorno al Sole, la Terra attraversa ogni anno lo sciame meteoritico conosciuto con il nome di Perseidi. Il picco di massima visibilità sarà tra il 12 e il 13 agosto, quando sarà possibile vedere oltre cinquanta stelle cadenti all’ora.
Anche se il fenomeno astronomico non ha più alcun segreto, siamo ugualmente affascinati da questo ciclico ripetersi e almeno una volta nella vita, alzando lo sguardo verso il cielo, avremo espresso un desiderio. Ma perché lo facciamo? Il motivo ha radici storiche. Nell’antichità l’uomo osservava il cielo per misurare il tempo e studiava la posizione delle stelle per orientarsi durante la navigazione. Il buio della notte ha sempre rimandato al concetto di paura, il timore di non poter sapere cosa ci accade intorno, dell’ignoto.
Ma cosa c’entra questo con l’esprimere un desiderio quando passa una stella cadente? La parola desiderio deriva dal latino ‘de-sidus’, letteralmente ‘mancanza di stelle’, ossia la mancanza dei punti di riferimento di cui l’uomo in antichità aveva tanto bisogno. Il desiderio quindi si esprime quando si rimane soli e senza l’aiuto prezioso di questi segni del cielo che fanno luce, quindi vita, nel buio della notte. Ecco perché siamo indotti a pensare che sia di buon augurio una stella cadente, la luce che squarcia l’oscurità.