scritto da Nino Maiorino - 18 Agosto 2021 10:09

Parliamo di salute e benessere

Alzheimer: c’è una cura?

Qualche giorno fa abbiamo parlato dei Demenza senile e Alzheimer.

Sembra che si stia mettendo a punto un medicinale per la cura dell’Alzheimer; infatti la FDA americana – La Food and Drug Administration, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, dipendente dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti d’America, ha recentemente approvato un nuovo farmaco per la cura di questa malattia.

Si tratta di un anticorpo monoclonale, Aducanumab IgG1, prodotto dalla Biogen, già testato in due studi clinici di III fase, Emergenze e Engage, da somministrare nelle fasi precoci della malattia.

Gli anticorpi monoclonali (MAb, Monoclonal AntiBody) sono proteine prodotte in laboratorio che imitano la capacità del sistema immunitario di combattere i virus.

Lo studio ha provocato perplessità e polemiche, perché non rappresenterebbe una cura definitiva, e perché è stato approvato senza l’assenso del Comitato indipendente della FDA, in quanto gli studi clinici fatti non hanno portato a risultati chiari, ciononostante il farmaco è già in commercio negli USA.

Quindi il medicinale viene considerato una “cura zoppa” che, tra l’altro, chi l’ha fatta, sembra non abbia trovato alcun miglioramento.

Un altro neo: la somministrazione di tale farmaco ha un costo annuo per paziente di 46.mila euro, non proprio una bazzecola.

Lavori usuranti

Sembra che i lavori usuranti non siano solo quelli abitualmente citati, anche il lavoro di ufficio potrebbe essere tale se supera un determinato numero di ore.

Sembra che il tempo ottimale di un lavoro a tavolino sia stimato in 35/40 ore settimanali su 5 giorni, pari a 7/8 ore al giorno.

Superata questa soglia si andrebbe incontro a Ictus, malattie cardiocircolatorie, alle quali vanno incontro maggiormente gli uomini specialmente se in età avanzata, da 60 a 79 anni (72%).

Vi è stata una impennata di decessi per superlavoro tra gli anni 2000/2016, durante i quali sono aumentate del 42% le malattie cardiocircolatorie e del 19 % i casi di Ictus; in tale periodo il numero dei morti per superlavoro è aumentato del 29%.

Dati da prendere col beneficio dell’inventario; l’estensore di questo articolo ha calcolato che la sua normale vita lavorativa degli ultimi 20 anni è stata di non meno di 70 ore settimanali, motivo per il quale avrebbe dovuto essere già nell’aldilà da qualche tempo!

La mascherina anticovid.19

Questa estate teoricamente siamo stati liberati dall’obbligo della mascherina all’aperto, rimanendo obbligatorio farlo nei locali chiusi o anche all’aperto in casi di assembramento; per questo motivo bisogna sempre portarla con se.

La mascherina va comunque indossata sui mezzi di trasporto, entrando nei bar, ristoranti al chiuso (sedendo ai tavoli all’esterno può essere tolta), quando si è in coda per entrare nei supermercati, in banca o alle poste, nelle fiere e sagre.

Insomma, in tutte le situazioni di rischio è sempre bene indossarla.

Quale mascherina? quella chirurgica è la maggiormente diffusa e la più sopportabile, specialmente con questo caldo, il tipo FFP2 è più opprimente.

E’ bene controllarne frequentemente lo stato, e se a fine giornata è sporca, umida o maleodorante, è bene buttarla nell’indifferenziata e prenderne una nuova.

Latte fieno: cos’è?

E’ il latte munto da mucche che pascolano completamente libere all’aperto e si nutrono solo con erba; quelle “in batteria” non sono libere di muoversi e vengo alimentate con mangimi anche geneticamente modificati e che contengono additivi.

Ormai in commercio questo tipo di latte è sempre più richiesto, e per lo stesso non ci sono vincoli di lavorazione: può essere fresco, pastorizzato, intero o parzialmente scremato e, ovviamente, costa di più.

Pausa pranzo in viaggio

E’ sempre più diffusa l’abitudine di fare uno spuntino all’ora di pranzo durante un viaggio, specialmente in auto. E si è diffusa l’abitudine di evitare il market delle aree di servizio, ma di portarsi dietro cibi preparati in casa, il classico panino imbottito, da accompagnare magari con un sorso di birra, ovviamente da tenere in sicurezza all’interno di una borsa termica nella quale utilizzare le cellette ghiacciate.

E’ bene evitare cibi facilmente deperibili, come il latto o gli yogurt, ed è preferibile sostare non nelle aree di servizio, dove l’aria è inquinata per la presenza delle numerose auto, il cui continuo ricambio contribuisce all’inquinamento della stessa, unitamente ai distributori di carburanti, scegliendo le aree di sosta a ciò adibite, possibilmente a distanza dalle corsie autostradali per evitare che “la pagnottella” che si consuma venga inquinata dagli scarichi della auto in transito.

Integratori, ma servono davvero?  

Oramai si fa un uso spropositato dei cosiddetti integratori, che, pure se vengono fatti anche da società farmaceutiche, non sono veri e propri farmaci, ma ad essi sempre più spesso ricorrono medici curanti e specialisti; spesso costano molto più dei farmaci, ma l’0rientamento è questo e anche i medici oramai si sono adattati e li prescrivono a iosa.

Ma sono veramente utili?

Da una indagine fatta da una primaria Associazione dei consumatori risulta che parte degli stessi sono inutili in quanto, seguendo una dieta alimentare appropriata e un regime di vita ordinato e regolare, l’organismo acquisisce tutti gli elementi utili all’organismo, Vitamine, Proteine, e anche quei Sali minerali che tanto spesso compongono gli integratori.

Prendiamo, ad esempio, la Vitamina D, che sembra una panacea per tanti mali, qualcuno ha addirittura sostenuto che ostacola il contagio da Covid-19.

Nessuno studio serio ha mai avvalorato questa tesi, ma la vulgata comune purtroppo presta fiducia a tante fandonie.

La Vitamina D, come il Calcio, effettivamente svolge un ruolo importante per l’organismo, in tutti i periodi dell’anno e anche in quello estivo torrido che stiamo attraversando.

Ma essa viene assunta mangiando pesce, come il merluzzo per il suo fegato (tanti anni fa ai bambini facevano bere l’olio di fegato di merluzzo, dal sapore orrendo), pesci grassi come il salmone e, in quantità più limitata, è contenuta anche nel pesce azzurro, come le nostre alici.

Ma anche l’esposizione al sole consente l’acquisizione della Vitamina D, ovviamente senza esagerare specialmente con questa calura, bastano anche 30/60 minuti di sole, e se accanto al mare il nostro organismo si arricchisce anche di Iodio, elemento importante anche per la Tiroide.

Ovviamente, quando ci esponiamo al sole, non esiste una regola valida per tutti i tipi di pelle, e occorre farlo in maniera oculata anche in relazione alla stagione.

Non esiste una routine per il controllo del livello di Vitamina D nel sangue, il monitoraggio è raccomandato per persone che hanno problemi ossei come l’osteoporosi, alla quale contribuisce anche la carenza di Calcio, ma è il medico curante che deve prescrivere periodicamente accertamenti appropriati.

Purtroppo vi sono medici di manica larga, diciamo così, che ad ogni pier sospinto prescrivono analisi, spesso sollecitati dagli stessi pazienti, ma questo fa bene solo ai laboratori.

A proposito di esposizione al sole, specialmente in questi periodi di grande calura, la pelle ne risente in quanto, specialmente da una certa età, la esposizione ai raggi solari la indebolisce, per cui si ricorre a protezioni varie e in tanti casi a costose creme, specialmente da parte delle donne, ma non sono pochi gli uomini che pure esagerano.

Va bene la protezione contro i raggi solari, ma nella maggior parte dei casi, oltre che costose, queste creme sono inutili, e potrebbero ben essere sostituite da prodotti alternativi ugualmente efficaci ma molto meno costosi, come ad esempio una crema idratante della cute che ristruttura i lipidi, fondamentali per l’epidermide, e ripristina la idratazione, e può essere usata su tutto il corpo.

Alimenti super-proteici

Il discorso fatto per gli integratori vale anche per gli alimenti super-proteici ai quali tantissimi ricorrono per “mantenersi più in forma”.

Anche in questo caso -fatta eccezione per gli atleti professionisti, che hanno necessità di integrare nell’organismo quello che perdono durante gli intensi allenamenti- gli alimenti super/proteici non servono a niente se non a portare benefici economici a chi li produce.

E’ sempre bene, anche in questo settore, il parere del medico curante, o eventualmente dell’allenatore di chi va in palestra o in piscina di tanto in tanto.

Vaccini 

Visto il periodo non possiamo non concludere con un accenno ai vaccini.

Secondo gli studi attualmente il vaccino protegge dal virus, esso ha consentito di ridurre la malattia asintomatica, ma anche le infezioni asintomatiche tra i vaccinati.

Lo confermano gli studi effettuati sul personale sanitario, che periodicamente viene controllato.

Il vaccino limita di molto i contagi, i vaccinati rischiano molto meno di quelli che non vogliono vaccinarsi.

Una incognita rimane la Variante Delta del Covid-19 e le altre che potrebbero in futuro scoprirsi, ma la regola base è sempre quella di auto-proteggersi utilizzando le normali regole di buon senso oramai da tutti a conoscenza: evitare assembramenti, utilizzare sempre la mascherina se ci si avvicina ad assembramenti o si accede in luoghi chiusi, e, principalmente, vincere la diffidenza verso i vaccini.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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