Abbiamo iniziato l’anno pubblicando due articoli su Papa Francesco, il primo in data 2 gennaio dal titolo “Papa Francesco e i suoi nemici”, e il secondo in data 12 gennaio col titolo “Papi e Antipapi”
Poi gli eventi quotidiani, tra pandemia, vaccini, politica e altro, ci hanno distolto dal pubblicare ‘il terzo articolo, conclusivo, al quale avevamo già fatto cenno il 12 gennaio, vale a dire gli Antipapi che hanno caratterizzato nei secoli una categoria di religiosi i quali, per diversi motivi, si opponevano e si sovrapponevano al Pontefici ufficiali eletti nel Conclave
Ci siamo resi conto, però, che se volessimo elencare tutti gli Antipapi, chiamati anche “Papi rivali”, della storia della Chiesa cattolica ci vorrebbero molte altre puntate, e rischieremmo di annoiare i lettori.
Per questo motivo abbiamo deciso di citarne solo due che a nostro avviso sono stati i più importanti, perché, tra l’altro, conclusero la loro esistenza con il martirio a seguito del quale vennero poi santificati.
Questo non vuol dire che gli altri Antipapi siano stati meno importanti, perché tutti hanno ricoperto il loro ruolo di oppositori ai Pontefici formalmente eletti, molti per motivi ideologici e dottrinali, molti altri per ragioni politiche e di potere, talvolta spinti da regnanti che li sostenevano per contrastare il potere temporale della Chiesa cattolica, che non sempre è stata rappresentata da Pontefici irreprensibili, moltissimi dei quali erano i monarchi assoluti di uno stato basato sul potere, sul dominio, sulla sopraffazione, sulla conquista e sulla sottomissione di altri stati e sulla sopraffazione di altre religioni.
Nella storia della Chiesa sono annoverati 266 Pontefici, compreso Papa Benedetto XVI ancora in vita, gli Antipapi riconosciuti sono stati 37, quelli non riconosciuti sono stati 30.
Gli Antipapi, “riconosciuti”, ad iniziare da S. Ippolito di Roma (dal 217), hanno coperto l’arco temporale dal 217 al 1449; l’ultimo è stato Felice V. Amedeo VIII, duca di Savoia.
Quelli “non riconosciuti”, invece, vanno dal 1423 fino ai giorni nostri, l’ultimo è stato Alessandro IX, al secolo Joachim Centelles-Borgia, Sicilia, 2005.
Non deve meravigliare che il primo Antipapa riconosciuto, Ippolito (217-235), sia stato poi santificato, unitamente al successore Felice II di Roma (355-365).
Quindi è solo con questi due personaggi che vogliamo concludere questa breve storia.
Il primo Antipapa, Ippolito di Roma, regnò dal 217 al 235, soprapponendosi a tre Pontefici eletti in Conclave, Papa San Callisto I (217-222), poi Papa Sant’Urbano I (222-230) e successivamente Papa San Ponziano (230-235).
La vita e la storia dell’Antipapa Ippolito è suggestiva e degna di riflessione.
Prima di tutto perché regnò in antitesi a tre Pontefici ufficiali, e poi perché, alla fine, subì il martirio insieme all’ultimo, Papa San Ponziano.
Ippolito, venerato sia dalla Chiesa di Roma che da quella Ortodossa, era nato in Asia nell’anno 170, aveva studiato teologia esegetica e retorica.
Giunse a Roma come frate, alcuni storici lo accreditano come Presbitero o Vescovo; si oppose al Pontefice Zefirino e al successivo Callisto che egli considerava eretici perché negavano la Trinità di Dio, individuandolo come Uno e non Trino. Questo lascia riflettere sul travaglio dei cristiani dei primi secoli che con molta difficoltà avrebbero nel tempo maturarono il concetto della Trinità di Dio, che sarebbe poi diventato Dogma di Fede.
D’altronde anche nei Vangeli i seguaci di Cristo di quel tempo sembra avessero difficoltà a credere che Dio è Uno e Trino, anche perché dall’Antico Testamento Dio era considerato uno solo, e la maturazione verso le tre persone della Trinità sarebbe avvenuta lentamente e con non poco travaglio.
Si comprende, così, il contrasto tra Ippolito e i Pontefici dell’epoca, e solo il comune destino del martirio lo riavvicinò alla Chiesa Romana, dalla quale fu poi santificato.
Il secondo Antipapa, poi diventato Santo, è stato Felice II, che ha regnato dal 355 al 365, sovrapponendosi al Pontefice ufficiale San Liberio (355-366), dal quale venne scomunicato.
L’Antipapa Felice rimase coinvolto in una specie di congiura ordita, ai danni di Papa Liberio, da parte dell’Imperatore il quale riuscì a fargli accettare il ruolo di Antipapa, a molti prelati romani, contrari a Papa Liberio, lo sostennero; una parte di essi si spinse addirittura a proporre che Liberio e Felice governassero insieme; ma Felice, inizialmente osannato, venne poi costretto a lasciare Roma, per poi rientrare con l’intenzione di spodestare Papa Liberio con la forza, non concretizzata.
Non molto si sa degli anni successivi, durante i quali sembra che abbia alloggiato nella dimora di Porto di Roma, per poi venire decapitato nella frazione laziale di Ceri, nei pressi del Lago di Bracciano.
Di Felice non si parlò più, fino al pontificato di Gregorio XIII, 226° Papa, eletto il 13 maggio 1572, durante il quale tra due Cardinali nacque una disputa: uno sosteneva che Felice dovesse essere ricordato come Pontefice, l’altro che dovesse essere ricordato come martire.
Anche quello fu un periodo durante la quale i Pontefici erano per lo più regnanti, non sempre irreprensibili, moltissimi dei quali erano i monarchi assoluti e spesso dissoluti di uno stato basato sul potere, sul dominio, sulla sopraffazione, sulla conquista e sulla sottomissione di altri popoli e sulla sopraffazione di altre religioni.
E pure dal punto di vista morale i loro comportamenti lasciavano molto a desiderare, erano frequentissimi comportamenti dissoluti, talvolta i pontefici generavano figli per lasciare ad essi beni e proprietà, e non disdegnavano di concedere loro anche cariche ecclesiastiche per introdurli nella schiera dei potenti e lasciare ad essi le eredità di potere e prestigio.
Papa Gregorio XIII non si sottrasse a questo sistema, e il suo fu uno dei papati più travagliati, tra lotte interne, guerre esterne, finalizzate esclusivamente all’accrescimento del potere temporale.
Allorquando Papa Gregorio XIII dovette decidere sui meriti dell’Antipapa Felice, molto probabilmente sbrigò la faccenda in fretta e furia, e mise a tacere i contendenti con la decisione salomonica di aprire il sarcofago nel quale venne trovata una iscrizione con la quale Felice aveva dichiarato, a futura memoria, di essere stato “pontefice e martire”.
Dal che Papa Gregorio XIII, senza andare tanto per il sottile, santificò Felice che così è diventato il secondo Antipapa venerato come santo.
Qualche storico della Chiesa ha sostenuto che molto probabilmente il sarcofago aperto era quello di un altro personaggio omonimo, cosa che non è stato mai possibile accertare, per cui la questione è finita nel dimenticatoio.
Ci piace concludere con una evidenza storica, questa veramente inoppugnabile.
Nella Santa Romana Chiesa, a parte la sovrapposizione di Papi e Antipapi, mai si era verificato che fossero in vita due Pontefici entrambi eletti in Conclave, come accade ora con Papa Benedetto XVI, eletto e dimissionario, e Papa Francesco in carica.
Ed è per questo motivo che ci piace chiudere pubblicando, a corredo dei tre articoli, una bella foto di questi due Papi.