Natale contro Natale
Il Natale è un dono che spesso viene massacrato dalla nostra quotidianità dei giorni qualsiasi
La leggerezza con cui si vive il Natale la dobbiamo tutta ai bambini di un tempo e a quelli di oggi.
Nonostante tutte le polemiche imperterrite sul consumismo, in tutti gli occhi che si incrociano negli sciami di persone che si precipitano in strada durante il periodo natalizio, si intravedono quelli felici dei bambini di un tempo e quelli di oggi.
Vorrei giusto porre l’attenzione su un punto. Il Natale è un dono che spesso viene massacrato dalla nostra quotidianità dei giorni qualsiasi. Tra i tanti occhi felici si intravedono anche tanti occhi sofferenti, di tante persone che non hanno voce. Noi possiamo fare la differenza e incorrendo in una frase fatta direi che possiamo cambiarlo il mondo di questi tanto simili tra loro occhi sofferenti. Chi è fortunato lo è in mille modi, chi è sfortunato lo è per un solo motivo. Allora direi di non badare tanto al dio denaro per queste feste, neanche parlarne probabilmente e non cercare di dare materialmente ma dare sotto forma di amore puro. Rivalutare la nostra felicità non in senso individualistico ma anche è soprattutto attraverso gli altri. Dopotutto, è il senso che noi tutti diamo al natale.
La storia insegna tanto, sugli stenti, su di noi, ma l’insegnamento più grande è la storia di Gesù. Gesù che sotto forma di uomo viene al mondo per chi non ha voce, è una storia che ci dovrebbe far rivalutare completamente il senso di uomo che vive in ognuno di noi. Gesù viene al mondo tradito e noi stiamo per accingerci a festeggiare la sua nascita. Pensiamoci: quante volte abbiamo evitato di stare al fianco di una persona sofferente? Di chi non ha nulla se non se stesso? Allora davvero vogliamo farci amico il materiale ed evitare i nostri fratelli?
Più di una volta mi è capitato di chiedermi se Gesù sia tra noi e la mia risposta è sì: è proprio in tutti questi occhi che si incrociano e non solo a Natale. È lo spirito del Natale si dice. Spirito è una parola polisemica che in diverse lingue ha diversi significati. È lo spirito del Natale diceva qualcuno, una volta chissà chi. È il Santo Spirito, è il santo Natale. A fianco a Gesù c’è san Nicola ovvero Babbo Natale, c’è santa Lucia e tutti portano doni, anche Gesù in alcune regioni italiane porta i doni. Spero che questi doni siano diversi quest’anno. Non c’è bisogno di abituare i bambini al senso di sbagliato e giusto, loro non lo sanno. Facciamo piuttosto un esercizio su di noi, abituiamoci a pensare noi a cosa sia giusto o sbagliato e per un momento facciamo silenzio o per chi crede una preghiera.
Personalmente credo che una preghiera sia dovuta sia a noi stessi che alla nostra famiglia, una preghiera quando possibile, di gratitudine e una preghiera per ricordare, in silenzio.
Nella praticità direi che sarebbe giusto rivolgere gratitudine anche e soprattutto alle nuove generazioni per quello che sono e come sono e quello che fanno ma altrettanto giusto è mettere in pratica la compassione di Gesù Dio e accarezzare il prossimo di dolcezza.
Concludendo, auguro un sereno e sentito natale a tutti i nostri lettori nella speranza che questo Natale sia davvero il festeggiamento di un nuovo uomo che viene al mondo per darci il buon esempio.