scritto da Nino Maiorino - 05 Luglio 2024 07:11

Napoli, San Pietro ai Due Frati

Il mese di luglio vogliamo iniziarlo tornando nella capitale del Sud, la nostra Napoli che per un po’ di tempo abbiamo trascurato.

Partendo da una località non a tutti nota, la “Baia di San Pietro ai Due Frati” che si può vedere e raggiungere dal mare, oppure affacciandosi, con molta attenzione, da Via Posillipo e guardando giù.

Il nome di questa suggestiva Baia, nell’incanto paesaggistico della collina di Posillipo, deriva da una tragedia d’amore che vede protagonisti due fratelli, Carmine e Luigi, e una fanciulla, Concetta.

Una storia d’amore e di passione finita in tragedia riportata in un libretto di autore ignoto, stampato nel dicembre del 1991, e che spiega l’origine del nome delle località.

La notte di tempesta e il salvataggio – Si racconta che in una spaventosa notte di tempesta, una barca di poveri pescatori stava per schiantarsi sullo scoglio all’inizio della baia.

La scena era stata avvistata da un gruppo di abitanti della baia, tra cui i due fratelli Carmine e Luigi che, sollecitati dalla madre che ben conosceva le abilità marinare dei due figli, si precipitarono in mare per dare una mano ai poveri pescatori.

Purtroppo, però, Carmine e Luigi riuscirono a mettere in salvo soltanto una giovane donna di nome Concetta, per gli altri due uomini, padre e fratello della ragazza, non c’era più nulla da fare. I loro corpi senza vita furono recuperati e seppelliti in una chiesa adiacente alla Baia, intitolata a San Pietro Apostolo, per dare loro una degna sepoltura.

L’amore per Concetta – Concetta aveva perso la sua unica famiglia, ma riuscì a trovare in quella piccola comunità che popolava la Baia una nuova famiglia.

Carmine e Luigi si affezionarono subito a Concetta, con lei trascorrevano buona parte delle loro giornate e la confortavano nei momenti di malinconia.

Così pian piano se ne innamorarono.

Ad un certo punto, quando il loro amore era diventato troppo grande per tenerlo nascosto, decisero di confessare a Concetta i loro sentimenti.

Anche la ragazza ammise di provare dei sentimenti sia per l’uno che per l’altro, ma in quel momento non se la sentì di scegliere tra i due.

La scelta di Concetta – Dopo qualche giorno dalla confessione dei fratelli, Concetta ammise di provare un sentimento più forte per Carmine, anche se le sue attenzioni poi si riversarono su Luigi che contraccambiava in ogni gesto.

Carmine così iniziò a non tollerare più il comportamento scorretto di Luigi, e i due fratelli divennero inevitabilmente nemici.

Poi accadde la tragedia.

Era la notte di Carnevale: durante i festeggiamenti del villaggio, che dovevano durare fino all’alba, Luigi pensò di mascherarsi da capo a piedi e rapire Concetta.

La fanciulla subito riconobbe Luigi, il quale gli confessò che si era mascherato per simulare un rapimento e fuggire con lei il più lontano possibile.

Concetta si ribellò, ma Luigi la trascinò ugualmente contro le sue forze su una barca in mare aperto.

La tragedia d’amore – Carmine, intanto, stava cercando disperatamente Concetta.

Ad un certo punto adocchiò un uomo mascherato che la stava portando via.

Subito si munì di un coltello affilato e iniziò ad inseguire i due.

Una volta raggiunto lo scoglio al quale era agganciata la barca dove stavano per salire Luigi e Concetta, si precipitò alle spalle dello sconosciuto e, senza pensarci due volte, lo pugnalò al cuore.

Voleva salvare a tutti i costi la sua amata Concetta.

Ma quasi subito si rese conto che quello sconosciuto era suo fratello.

A quel punto non gli rimase scelta, prese il coltello e si trafisse a sua volta il cuore e morirono entrambi nello stesso instante.

Intanto le urla di Concetta furono udite in tutta Posillipo e il dolore della ragazza si unì a quello immenso della madre che, nella tragedia, aveva perso i suoi amati figli.

I fantasmi dei fratelli vagano ancora oggi nella Baia – Non si conosce precisamente l’anno in cui è accaduta la vicenda, né il prosieguo di questa tragedia d’amore.

Possiamo solo immaginarne l’epilogo.

Forse Concetta morì di dolore da lì a poco oppure si tolse la vita.

Ma a prescindere dal suo finale, la leggenda vuole che sullo scoglio vaghino da allora i fantasmi infelici di Carmine e Luigi in cerca di Concetta.

Si dice che è possibile scorgere ancora oggi al tramonto le due figure che si aggirano furtive con le loro voci strazianti che sembrano confondersi con il fluttuare del mare.

Un’altra versione della leggenda racconta, invece, che durante una violenta tempesta, lo scoglio fu colpito da un fulmine e diviso in due, e che da allora porta i nomi dei due sfortunati fratelli.

La stessa leggenda vuole che nel giorno in cui ricorre San Pietro e Paolo, il 29 giugno, i due scogli misteriosamente invertono i posti.

Da qui il nome di Baia di San Pietro ai due frati, termine inteso come fratelli e non come monaci.

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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