scritto da Angela Senatore - 30 Novembre 2023 11:03

Mr Hyde, il lato oscuro in ciascuno di noi

Il tema del male è centrale nel romanzo gotico ottocentesco, di cui Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde è un illustre esempio

IL DOTTOR JEKYLL E MR. HYDE

“Il demone della malvagità, che era stato a lungo in gabbia, irruppe fuori ruggendo. Ero consapevole, mentre mandavo giù la pozione, di una più sfrenata, più furiosa, spinta verso il male. Deve essere stato proprio questo, suppongo, a suscitare nel mio animo una tale tempesta di impazienza che non stetti neppure ad ascoltare le parole civili della mia sventurata vittima; almeno dichiaro davanti a Dio che nessun uomo moralmente sano si sarebbe reso colpevole di un simile delitto per una provocazione tanto meschina; dichiaro che colpii senza ragionare, senza pensare, nello stesso modo col quale un bimbo rompe un giocattolo. Ma mi ero liberato dell’istinto equilibratore con l’aiuto del quale anche i peggiori, tra gli uomini, riescono a camminare fermamente tra le tentazioni del male; nel mio caso, ormai, esser tentato significava cadere immediatamente nell’errore. Istantaneamente lo spirito demoniaco si svegliò in me e imperversò. Con una foga gioiosa percossi quel corpo senza resistenza, provando delizia a ogni colpo, solo quando la stanchezza cominciò a farsi sentire, repentinamente, nell’accesso culminante del mio delirio, provai un gelido brivido di terrore. La nebbia si disperse; vidi la mia vita in pericolo; e fuggì dal teatro di quegli eccessi, esaltato e tremante; con il mio bisogno di male soddisfatto ed eccitato e con il mio amore della vita portato al parossismo.”

Nella lunga lettera che chiude il celebre romanzo di Robert Louis Stevenson, la confessione dell’efferato omicidio perpetrato ai danni di un innocente dal turpe Mr Hyde è di una attualità spiazzante.

Il tema del male, della violenza, della cattiveria è centrale nel romanzo gotico ottocentesco, di cui Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde è un illustre esempio. Ponendo il seme per la nascita della teoria freudiana e quindi della psicologia moderna, ci si interroga sull’origine del male. Tanto nel romanzo di Stevenson quanto in altri capolavori dell’epoca, da Il ritratto di Dorian Gray, passando per Frankestein, fino al sublime Delitto e castigo, il male seppure trasposto nello sdoppiamento di sé, o in un quadro che imputridisce, o in una creatura mostruosa, non è qualcosa di estraneo da noi, ma l’altra faccia della medaglia, quella che non esponiamo al sole, che nascondiamo anche a noi stessi, da cui ci vogliamo liberare, appunto e che, se vi cediamo, ci conduce alla rovina di noi, come ben sa Dr Jekyll o Rodion Romanovič Raskol’nikov, l’antieroe dostojevkiano per antonomasia.


Del resto sono appena due millenni, che, supplichevoli, recitiamo “e non ci abbandonare alla tentazione ma liberaci dal Male, amen”. La paura di noi stessi, di quella parte malvagia, la paura della lusinga del male che ci tenta, trova nella religione un appiglio salvifico.
Bastasse una preghiera per sconfiggere il male, con un Padre nostro saremmo tutti apposto, con lo Spirito Santo disceso su di noi, ora e sempre nei secoli dei secoli.
Ma, anche a volerla vedere dal punto di vista cattolico, nel processo di liberazione dal Male la nostra volontà, o la nostra fede, sono fondamentali.

Il bene si sceglie, così come il male. E questo proprio perché non sono altro da noi ma parte di noi.

Nel suo “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde”, il buon dr Jekyll confessa “nel corso della mia vita, che era stata, dopo tutto, per nove decimi una vita di sforzi, di virtù e di disciplina, avevo molto meno esercitato e messo alla prova quella parte cattiva. Proprio da questo derivava il fatto, credo, che Edward Hyde era più piccolo, più magro e più giovane di Henry Jekyll”. Henry Jekyll aveva scelto il bene, era un medico stimatissimo, eppure ad un certo punto, cade nel tranello del male.

Malattia mentale? No, troppo semplice definire pazzi, disturbati, schizofrenici gli assassini. È la catalogazione che ci fa più comodo per allontanare da noi quella inconscia consapevolezza della ontologia del male. La letteratura ce lo dimostra. Nessuno tra Dr Jekyll, Dorian Gray, la creatura di Frankestein o Raskol’nikov è pazzo.

Sono tutti incredibilmente, spaventosamente sani.

Qui sta la nostra più inconfessabile paura e la tragedia dell’uomo: nell’orrore del Male che viene da chi è persona “normale”.

Giornalista pubblicista, collabora con Ulisse online dal 2021 occupandosi principalmente della pagina culturale e di critica letteraria. È stata curatrice della rassegna letteraria Caffè letterari metelliani organizzata da Ulisse online e IIS Della Corte Vanvitelli e ha collaborato con Telespazio in occasione del Premio Com&te. È da maggio 2023 responsabile della Comunicazione di Fabi Salerno. Abilitata all’esercizio della professione forense, lavora in una delle principali banche italiane con specializzazione nel settore del credito fondiario.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.