La differenza di utilizzo e di emissione tra contanti e altri sistemi di pagamento, dal vecchio assegno ai più moderni sistemi mobili
Sembra strano, ma qualcuno ancora si chiede, e ci chiede, qual è la differenza tra la “moneta legale” e la “moneta bancaria”.
Sembra, infatti, che ci sia chi ancora fa confusione tra le due.
Ma che cosa si intende per moneta legale e per moneta bancaria? Qual è la differenza?
Pensiamo che cosa succederebbe se l’unico sistema di pagamento al mondo fosse la moneta fisica, cioè quella fatta di pezzi di metallo e di banconote; o se non esistesse la possibilità di fare un bonifico anche all’estero, o la possibilità di pagare con assegni, o con carte di credito o di debito.
In tal caso pagare non solo diventerebbe più complicato, ma occorrerebbe una quantità enorme di contante per soddisfare il fabbisogno di tutti.
Per ovviare questa situazione, esistono fondamentalmente due tipi di moneta, quella legale e quella bancaria.
Ne esisterebbe anche una terza, cioè quella fiscale che consente di pagare attraverso la cessione del credito d’imposta, sulla quale recentemente il Governo ha tirato il freno a mano.
Vediamo qual’è la differenza tra la moneta legale e la moneta bancaria.
La moneta legale è quella che tutti hanno nel portafoglio, cioè l’insieme di banconote e monete metalliche in circolazione. In altre parole, quella che tutti conoscono come «contante».
Per legge, la moneta legale deve essere accettata in pagamento, grazie all’esistenza di un’Autorità che la emette, cioè una banca centrale, da noi la Banca d’Italia, in base ai princìpi e alle regole stabiliti nell’Eurozona.
La moneta bancaria, invece, è quella che «non si vede» ma che viene utilizzata sempre di più per effettuare pagamenti, soprattutto di cifre consistenti: assegni circolari, bancari, carte di credito, bonifici, giroconti, eccetera; si tratta, quindi, di mezzi di pagamento messi in circolazione dalle banche o da Poste Italiane a fronte di conti correnti con depositi disponibili.
Una delle principali differenze tra la moneta legale e la moneta bancaria consiste nel limite di utilizzo; la prima è soggetta ad un tetto massimo, fissato dal 1° gennaio 2023, a 4.999,99 euro; è possibile effettuare un solo pagamento con moneta legale fino a quella cifra, dopodiché occorrerà utilizzare la moneta bancaria.
Quest’ultima, infatti, non ha limiti di utilizzo, né sul minimo né sul massimo: con una carta di credito, ad esempio, è possibile pagare un caffè da poco più di un euro o un televisore da 1.500 euro; con un bonifico bancario si può pagare la prestazione di un servizio da 20 o 30 euro oppure l’acquisto di pezzi di arredamento da 7.000 euro; anche con un assegno è possibile effettuare pagamenti senza limiti: l’importante, in ogni caso, è che ci sia la disponibilità sul conto corrente, cioè che ci siano abbastanza soldi per coprire l’assegno o per fare il bonifico.
Abbiamo detto che nel nostro paese la Banca d’Italia è abilitata a emettere e porre in circolazione banconote in euro. Essa esercita pure il controllo sui gestori del contante (banche e altri operatori) e mette in atto meccanismi di contrasto alla contraffazione.
Le monete metalliche, invece, sono coniate in Italia dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato per conto del ministero dell’Economia e delle Finanze che, in qualità di ente emittente, provvede alla loro distribuzione sul territorio nazionale avvalendosi delle filiali della Banca d’Italia.
Le banconote in euro hanno corso legale nell’area dell’euro, attualmente costituita da 20 dei 28 Stati membri dell’Unione europea, ossia: Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna.
E’ diverso il discorso relativo alla moneta bancaria, che viene chiamata anche «moneta scritturale» perché nasce da semplici scritture contabili effettuate dalle banche.
In altre parole, gli istituti di credito, a fronte di un ordine di pagamento da parte del cliente tramite richiesta di bonifico, assegno, carta di credito, ecc., si limitano ad addebitare la somma sul conto del debitore e ad accreditarla sul conto del creditore.
Non viene trasferita materialmente la moneta legale: si tratta di un’operazione telematica grazie alla quale chi paga si trova con minore disponibilità sul proprio conto e chi riceve la somma ha un credito maggiore a disposizione.
I tipi di moneta bancaria più utilizzati e normalmente accettati sono:
- l’assegno bancario o postale: è un titolo di credito cartaceo che contiene l’ordine scritto impartito da un correntista alla propria banca di pagare a terzi (o a se stesso) una somma di denaro;
- l’assegno circolare: è un titolo di credito emesso dalla banca per somme disponibili presso di essa al momento dell’emissione. Come per l’assegno bancario, il presentatore può richiederne il pagamento in contante, ma la banca è tenuta ad adottare ogni cautela per prevenire usi non corretti o fraudolenti del titolo;
- il bonifico: è l’ordine dato dal debitore alla banca di trasferire una somma sul conto di un creditore, di norma con addebito sul proprio conto corrente;
- l’addebito diretto: è un ordine dato dal creditore di trasferire una somma di denaro sul proprio conto, addebitando quello del debitore; di solito viene utilizzato per pagamenti di tipo ripetitivo e con scadenza predeterminata (es. pagamento di utenze). Il debitore autorizza preventivamente l’addebito sul proprio conto firmando un contratto presso l’impresa fornitrice o, in alcuni casi, presso la propria banca;
- le carte di pagamento: carte di credito, di debito o prepagate. Sono tradizionalmente tessere plastificate, con un microchip e/o una banda magnetica, emesse da intermediari autorizzati, e consentono di prelevare contante da sportelli automatici e di pagare presso gli esercenti tramite POS;
- servizi di pagamento in Internet (e-payments): includono un’ampia gamma di soluzioni, che va dall’utilizzo in rete di strumenti tradizionali, quali ad esempio le carte di pagamento, all’offerta di servizi di pagamento con caratteristiche innovative. Le transazioni avvengono utilizzando le connessioni su rete Internet;
- pagamenti su dispositivi portatili (m-payments): servizi di operazioni di pagamento tramite smartphone o tablet.
Noi italiani siamo uno dei paesi europei più restii a fare pagamenti con moneta bancaria, molti sono ancora abituati a pagare in contanti, molti operatori economici usano ancora gli assegni bancari, magari post-datati cioè emessi con date posteriori (grave irregolarità fiscale), o addirittura senza data.
Poco per volta ci si sta abituando all’utilizzo delle carte di debito (bancomat) o delle carte di credito.
I precedenti governi avevano accelerato i tempi per l’utilizzo sempre maggiore delle stesse, purtroppo l’attuale governo ha fatto un salto all’indietro aumentando il tetto di utilizzo del contante, il che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, favorisce l’evasione fiscale e il lavoro nero.