Sabato 7 ottobre la Cgil ha radunato i suoi iscritti in piazza San Giovanni a Roma per una manifestazione contraddistinta dallo slogan “La via maestra, insieme per la Costituzione”.
Questo slogan nasconde il grande disagio della popolazione che si ispira all’ideologia di sinistra, in questo periodo relegata in un cantuccio dall’attuale governo di destra costituito dalla Premier Giorgia Meloni appoggiata dal suo partito, Fd’I, dalla Lega di Salvini e da FI che, dopo la morte del suo fondatore, arranca sotto la guida di Tajani.
Ma, nonostante le rassicuranti promesse che l’attuale governo ha più volte fatto anche ai Sindacati, tra i quali la Cgil retta da Maurizio Landini, sembra che non siano maturi i tempi per aiutare economicamente la popolazione, specialmente quella più bisognosa di appoggio, personale dipendente, pensionati, e le categorie maggiormente disagiate.
È stato calcolato che alla manifestazione hanno partecipato circa 200.mila persone, e anche la nostra città è stata presente con gli iscritti alla Cgil metelliana e di Nocera Inferiore, le quali nutrono un folto numero di iscritti anche grazie alle continue iniziative poste in campo specialmente a favore delle categorie più deboli.
Le delegazioni della CGIL di Cava de’ Tirreni e Nocera Inferiore
Al fianco della Cgil sono scesi in piazza più di cento associazioni, laiche e cattoliche, il PD rappresentato dalla Segretaria Elly Schlein, una delegazione del M5S (assente il Presidente Giuseppe Conte impegnato altrove) i leader di AVS (Alleanza Verdi e Sinistra) Bonelli e Frantoianni.
Assenti Azione, Italia Viva e Più Europa.
Nei cortei, cori Bella Ciao e slogan per la Costituzione, un fantoccio di gommapiuma di Meloni con sguardo torvo e una lunga lingua biforcuta, e slogan contro governo e la Premier.
Quando Maurizio Landini è salito palco la piazza lo ha accolto al grido: “Marelli non si tocca, sciopero generale”, riferendosi alla vicenda della Magneti Marelli che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Crevalcore (Bo), il cui personale è in affanno
Forte e determinato, come di consueto, l’appello di Maurizio Landini il quale, fra l’altro, ha detto: “Abbiamo il dovere di cambiare il Paese e la società che con scelte sbagliate ha aumentato le disuguaglianze. È il momento di uscire dalla rassegnazione, dall’idea che non si può cambiare, che bisogna subire. Ciò che ci unisce qui è la Costituzione”, che va “difesa e attuata”.