Probabilmente il termine non è corretto, almeno in base alle opinioni dei “puristi” della nostra lingua, che hanno un valido baluardo nel dizionario Treccani, dal quale al termine è associato il significato di “Apertura o passaggio che serve di sfogo”.

Ma su Google ho trovato un altro significato figurato che meglio si addice a ciò che scrivo: “Spazio destinato alla libera espressione di proteste, lamentele, ansie, preoccupazioni, malumori”: ed è proprio in questo senso che desidero sfogarmi.

In verità non sono io a farlo, bensì un “tenebroso” (nel senso di scuro, tenebre, mancanza di luce) personaggio salernitano che qualche giorno fa, esattamente l’8 dicembre, festività che celebra la Immacolata Concezione della Santa Vergine, mi ha riempito la testa di chiacchiere.

Quel giorno, liberatomi finalmente (si fa per dire) dalla schiavitù del PC per sopravvenute anomalie tecniche, dopo aver inviato l’ultimo articolo sui calendarietti profumati dei barbieri (vedi link https://www.ulisseonline.it/controluce/i-calendari-dei-barbieri/) mi sono arreso alle esigenze informatiche, ho portato il PC in “officina” (il “meccanico” me lo ha restituito dopo sei giorni) e me ne sono andato a gironzolare per Salerno.

Una giornata piacevole, Santa Messa nella chiesa di San Demetrio, accanto alla frequentatissima sala cinematografica, lunghe passeggiate per le vie del centro, tra genitori chiacchieroni e bambini festanti, bar, pizzerie, ristoranti pieni, negozi quasi tutti aperti per lo “shopping”.

Ovviamente un’occhiata ai manifesti è automatica, due in particolare hanno attirato la mia attenzione, quello del concerto, sabato 17 dicembre, di Fabio Concato, e quello della messa in scena, venerdì 30 dicembre, de “La cantata dei pastori” con Peppe Barra, entrambi al Teatro Augusteo di Salerno che, tra un negozio e l’altro, ho raggiunto per avere qualche ragguaglio.

E’ da parecchio che non frequento l’Augusteo salernitano, e mi sono meravigliato di trovare la galleria lato Piazza Amendola totalmente chiusa e non illuminata, nessun manifesto che pubblicizzasse quei due eventi, l’insegna del Teatro inesistente; mi è venuto il dubbio che il locale fosse stato spostato.

Ovviamente i pochi viandanti non ne sapevano niente, accanto al cancello chiuso ho trovato aperto un locale che sembra appartenere al comune, semibuio, in fondo al quale ho a stento intravisto una persona, non ho capito se fosse un VV. UU. oppure un vigilante.

Ha risposto in maniera distaccata al mio saluto, nel mentre brigava tra computer e documenti.

Su un tavolo all’ingresso opuscoletti neri pubblicati dal Comune: con il titolo “luciE’cultura” riassumono gli eventi pubblici organizzati nelle prossime festività natalizie e di fine anno in tutti i locali della città, e guardando bene pure i due che mi interessavano, Concato e Barra, ma il tutto indicato molto sinteticamente.

Alla mia rischista di informazioni il personaggio “tenebroso” mi ha risposto vagamente, in sostanza non ne sapeva nulla.

“Ma il Teatro Augusteo è ancora qui?”, mi ha risposto affermativamente con un cenno del capo.

“Ma non c’è nemmeno l’insegna” l’ho provocato.

Ed è a questo punto che l’omino tenebroso è scattato: “Qui al Comune non funziona più niente -ha esordito- il Teatro c’è ma come se non ci fosse, non c’è chi se ne interessi, pure noi che facciamo parte del Comune non ne sappiamo niente…” e ha continuato nella sue doglianze per parecchio tempo come un fiume in piena; mi ha dato la impressione di una diga che cede e l’acqua invade il vallone sottostante.

E io a provocarlo ulteriormente: “Ma questa è la città di De Luca…”

“Quello si che era Sindaco, quello di adesso non si interessa, gli Assessori vanno per la loro strada, i Dirigenti pure, e i dipendenti fanno quello che possono…”.

E ha continuato di questo passo per parecchio tempo, io sono rimasto taciturno, se avessi continuato a provocarlo probabilmente mi avrebbe tenuto chiuso nel bugigattolo fino a sera, e magari mi sarei perso pure lo spuntino programmato.

In conclusione, quell’omino aveva bisogno di sfogarsi, di esprimere tutto il suo malumore e le sue doglianze, e io gliene avevo dato l’opportunità.

Lui ha vomitato i rospi che aveva ingoiato, io gli ho dato man forte.

Si era fatta l’ora dello spuntino, mi aspettava una buona pizza presso l’Antica Pizzeria Da Michele, che ha sede a Napoli, nei pressi del Teatro Viviani ed ha aperto, una succursale pure a Salerno, in Piazza Portanova: degno della tradizione.

Cronaca di una giornata particolare, nonostante la sfuriata del “tenebroso” e le mancate informazioni sugli spettacoli.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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