Pochi giorni fa ci siamo occupati del problema inverso, vale a dire quello delle cosiddette “Città 30”, il progetto promosso da diverse Associazioni che propongono di ridurre a 30.km/h il limite di velocità di auto e motoveicoli nei centri urbani.
Ora, invece, ci occupiamo del problema inverso, vale a dire la proposta del Ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, di elevare ad un massimo di 150.km/h il limite di velocità in autostrada.
Attualmente questo limite è di 130 km/h, salvo le molte eccezioni di limiti inferiori, segnalati da specifici divieti, legati a caratteristiche di molti tratti autostradali nei quali il limite di 130 sarebbe molto pericoloso.
Occorre infatti prevedere, come giustamente accade, che fissare un limite è un provvedimento puramente teorico in quanto nessuno può avere la certezza che esso venga rispettato; la radicata abitudine di molti nostri automobilisti di accreditarsi come piloti, motivo per il quale si sentono autorizzati a non rispettare i limiti imposti, aumenterebbe i pericoli sulle autostrade, con un imprevedibile aumento della sinistrosità.
Ciò detto, certamente vi sono autostrade che per le loro caratteristiche potrebbero essere percorse a 150.km/h, ma non bisogna generalizzare, proprio per l’incolumità degli utenti.
Non è la prima volta che si ragiona su un’ipotesi che prevede la modifica dei limiti di velocità sulle autostrade, ma pare che questa possa essere la volta buona, i tratti autostradali interessati dall’innalzamento dei limiti di velocità hanno un tasso di incidenti relativamente basso.
Trattandosi ancora di un’ipotesi, non sono disponibili tutti i particolari che regoleranno l’innalzamento a 150 km/h dei limiti di velocità in autostrada.
Al momento si sa che la norma dovrebbe riguardare solo alcune tratte autostradali con determinate caratteristiche:
- autostrade con almeno tre corsie,
- percorso rettilineo,
- utilizzo dei tutor per il controllo della velocità.
Tenendo conto di questi requisiti necessari, l’aumento dei limiti di velocità potrebbe riguardare solo 1.550 km dei 7.000 km di autostrade che percorrono il nostro Paese.
L’introduzione di questa norma è ancora in fase di discussione, ma potrebbe applicarsi alle seguenti autostrade:
- A1 Milano-Napoli,
- A4 Milano-Brescia,
- A26 Genova Voltri-Gravellona Toce,
- A14 Bologna-Bari,
- A30 Caserta-Salerno.
L’aumento dei limiti di velocità in autostrada fino ai 150 km/h è già prevista dall’articolo 142 dell’attuale Codice della strada, secondo il quale i proprietari delle autostrade e i concessionari hanno facoltà di procedere all’innalzamento dei limiti di velocità, tenendo conto dell’intensità del traffico, delle condizioni atmosferiche e del numero di incidenti che si sono verificati negli ultimi cinque anni.
Ma questa opzione non è mai stata applicata perché l’aumento dei limiti di velocità comporterebbe molti più svantaggi che vantaggi, come è dimostrato dallo studio effettuato da Altroconsumo, che ha fatto una analisi per comprendere quali sarebbero i vantaggi e gli svantaggi dell’innalzamento del limite di velocità a 150 km/h.
Secondo quanto emerso da questa analisi, l’introduzione di questa norma comporterebbe più svantaggi che benefici.
Il primo aspetto negativo riguarda l’aumento di consumo del carburante utilizzato nel tratto di percorrenza 150 km/h. Infatti, superati i 120 km/h, un’automobile consuma in media il 10% in più di carburante ogni 10 km/h, generando un aumento della spesa che l’automobilista deve sostenere, e un aumento dell’inquinamento atmosferico.
Infatti, un aumento di carburante utilizzato produce effetti negativi anche in termini di inquinamento poiché ogni 10 km di velocità aggiuntivi comportano un aumento delle emissioni del 10%. L’innalzamento del limite di velocità di 20 km/h comporterebbe mediamente il 20% in più di emissioni di anidride carbonica.
Un ulteriore svantaggio prodotto dall’introduzione di questa norma è la diminuzione della sicurezza sulle strade. Pur avendo visto che sulle autostrade si verificano il minor numero di incidenti (circa il 5% del numero totale), innalzare il limite di velocità comporterebbe:
- un aumento dello spazio di frenata; secondo lo studio di Altroconsumo, con una velocità di 150 km/h occorrono circa 40 metri in più per completare la frenata;
- una più alta probabilità di sbandamento dell’auto; con l’aumento della velocità è più facile che un automobilista possa perdere il controllo del veicolo in caso di una manovra d’urgenza, eventualità non troppo remota in autostrada;
- una riduzione del cono visivo del guidatore; il campo visivo periferico tende a diminuire in seguito all’aumento della velocità, riducendo la capacità di vedere dei pericoli e aumentando la possibilità di scontri con altri veicoli.
Il principale svantaggio si verificherebbe in caso di un incidente stradale; uno scontro tra due auto che viaggiano ad una velocità così elevata, provocherebbe dei danni alle persone e alle automobili coinvolte di gran lunga maggiori. L’energia cinetica che deriva dall’aumento della velocità di 20 km/h è in grado di produrre degli effetti ancora più gravi.
L’indagine di Altroconsumo ha individuato un solo vantaggio derivante dall’introduzione di questa norma: la riduzione del tempo impiegato per percorrere la tratta di proprio interesse.
Facendo l’esempio della tratta Milano-Brescia della A4, Altroconsumo ha stimato che i 75 km vengono percorsi in circa 34 minuti con una velocità di 130 km/h. Aumentando la velocità a 150 km/h, il tempo di percorrenza si ridurrebbe a circa 30 minuti.
Non sappiamo se vale la pena di correre tanti rischi per guadagnare pochi minuti.